Un Segnale Forte per il Settore Editoriale Indipendente

La decisione delle amministrazioni comunali di Roma e Torino rappresenta un segnale forte e positivo per il settore editoriale, in particolare per le case editrici e le librerie indipendenti. L’annuncio, accolto con entusiasmo da Della Passarelli, Presidente dell’Adei (Associazione degli Editori Indipendenti), sottolinea l’importanza di riconoscere il valore del libro come bene culturale e non come semplice prodotto commerciale.
“Apprendiamo con grande soddisfazione che le amministrazioni comunali di Roma e di Torino, hanno deciso dare indicazioni precise in merito al Decreto cultura, indicando che non sarà richiesto agli operatori economici che partecipano all’avviso pubblico di indicare alcuna percentuale di sconto, tenendo conto del prezzo di vendita al pubblico fissato dall’editore”, ha dichiarato Della Passarelli.

Il Problema degli Sconti e l’Impatto sulla Filiera

Tradizionalmente, il libro viene trattato come un qualsiasi altro prodotto nelle procedure amministrative, portando spesso le biblioteche a indire gare d’appalto basate sul massimo sconto offerto. Questa pratica, sebbene miri a ottimizzare l’utilizzo dei fondi pubblici, ha un impatto negativo sulla filiera del libro, erodendo i margini di guadagno delle case editrici e delle librerie, soprattutto quelle indipendenti, che faticano a competere con le grandi catene.
“Purtroppo il libro è considerato dal punto di vista amministrativo, un prodotto come un altro, e di solito le biblioteche sono costrette ad andare a gara, per ottenere la migliore offerta possibile, quindi con il maggiore sconto. Questo sconto erode i margini delle case editrici e delle librerie. In particolare di quelle indipendenti”, ha spiegato Della Passarelli.

Biblioteche di Roma e Torino: Un Esempio Virtuoso

Le Biblioteche di Roma e le Biblioteche Civiche Torinesi, guidate rispettivamente da Simona Cives e Cecilia Cognigni, hanno dimostrato una sensibilità particolare verso le problematiche del settore, deliberando di non richiedere sconti agli operatori economici che partecipano agli avvisi pubblici per l’acquisto di libri. Questa decisione, in linea con il Decreto Cultura, rappresenta un esempio virtuoso che l’Adei auspica possa essere seguito da tutti i sistemi bibliotecari italiani.
“Ecco perché siamo immensamente grate e grati per la scelta operata da Biblioteche di Roma e da Biblioteche Civiche Torinesi e dalle loro dirigenti, Simona Cives e Cecilia Cognigni, che hanno deliberato l’acquisto di libri precisando che non sarà richiesto alle librerie che partecipano all’avviso pubblico di indicare alcuna percentuale di sconto, tenendo conto del prezzo di vendita al pubblico fissato dall’editore”, ha concluso Della Passarelli.

Il Decreto Cultura e il Sostegno alla Filiera del Libro

Il Decreto Cultura, a cui fanno riferimento le amministrazioni di Roma e Torino, mira a promuovere la lettura e a sostenere l’intera filiera del libro, riconoscendone il valore culturale e sociale. L’iniziativa delle due città rappresenta un passo concreto verso l’attuazione di questo decreto, contribuendo a creare un ambiente più favorevole per la produzione e la diffusione di libri di qualità.
L’auspicio è che questa pratica si diffonda in tutto il territorio nazionale, garantendo un futuro più solido e prospero per il settore editoriale italiano.

Un Passo Avanti per la Cultura e l’Economia del Libro

La decisione di Roma e Torino di non richiedere sconti forzati per l’acquisto di libri nelle biblioteche è un segnale di grande civiltà e un passo avanti significativo per la tutela della cultura e dell’economia del libro. Speriamo che altre città seguano questo esempio, valorizzando il lavoro degli editori e dei librai indipendenti, che sono un presidio fondamentale per la diffusione della conoscenza e la promozione della lettura.

Di euterpe

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