Il racconto di Elisa Dossi: “Una sassaiola davvero brutta”

“Sto bene, ho un ematoma grosso alla gamba, ma fortunatamente nulla di rotto. Rispetto ai colleghi che sono stati colpiti in faccia e sulla tempia, mi è andata anche bene”. Così esordisce Elisa Dossi, giornalista di Rainews24, nel raccontare all’ANSA la sua esperienza durante le proteste pro Palestina che si sono svolte ieri sera a Udine. La cronista, visibilmente scossa, descrive una situazione di estrema violenza: “Si è trattato di una sassaiola davvero brutta di una frangia violenta, è un fatto gravissimo. In tre siamo finiti in Pronto soccorso mentre semplicemente volevamo fare informazione e con noi anche diversi poliziotti”, aggiunge.

La dinamica degli scontri: dal corteo pacifico alla violenza

Dossi ripercorre i momenti che hanno preceduto gli scontri, descrivendo un corteo inizialmente pacifico: “Il corteo era pacifico, tra i manifestanti c’era anche un ex sindaco di 92 anni, che aveva partecipato alla ricostruzione post terremoto”. Tuttavia, la situazione è degenerata rapidamente: “A un certo punto, arrivati in piazza Primo Maggio, una frangia si è staccata e si è mossa verso le forze dell’ordine”. La giornalista sottolinea come molti manifestanti si siano allontanati, presagendo l’imminente escalation di violenza: “Molti manifestanti si sono allontanati perché era evidente che qualcosa sarebbe successo. Sono partiti i primi petardi e fumogeni ed è seguita la risposta con l’idrante. Anche io e il mio operatore ci siamo lavati. A questo punto ci siamo spostati dietro all’idrante e ai poliziotti, con gli altri giornalisti”, prosegue il racconto.

La sassaiola e i feriti: giornalisti e forze dell’ordine nel mirino

La situazione è precipitata quando i manifestanti violenti si sono spostati verso il parco, trasformando l’area in un campo di battaglia: “Hanno iniziato a lanciare di tutto, rami, pezzi di albero, sassi. Ho raccontato i fatti in diretta, finché, a un certo punto, sono stata colpita da un sasso di 10-15 centimetri sulla gamba”. Dossi descrive le difficoltà incontrate nel mettersi in salvo e l’apprensione per i colleghi feriti: “Da subito avevo difficoltà a camminare, ma nel frattempo altri colleghi sono stati colpiti, l’operatore di Local Team, Davide Albini Bevilacqua, ha riportato una brutta ferita a uno zigomo. Anche un carabiniere, che ha scortato noi giornalisti, è stato raggiunto alla tempia da un sasso”, ricorda Dossi. La cronista sottolinea come, a causa degli scontri, fosse impossibile allontanarsi dalla zona: “A causa degli scontri, non potevo andare né avanti né indietro, così con altri colleghi ho cercato riparo. Quando poi è passata un’ambulanza l’abbiamo fermata e sono stata accompagnata in Pronto soccorso”, conclude il suo racconto.

Riflessioni sulla libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti

L’aggressione subita da Elisa Dossi e dai suoi colleghi a Udine solleva gravi interrogativi sulla sicurezza dei giornalisti durante le manifestazioni pubbliche. È fondamentale garantire che gli operatori dell’informazione possano svolgere il proprio lavoro in sicurezza, senza essere presi di mira da atti di violenza. Questo episodio evidenzia la necessità di una riflessione più ampia sul ruolo della libertà di stampa in una società democratica e sulla responsabilità di tutti gli attori coinvolti nel garantire il diritto all’informazione.

Di veritas

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