Udine: Zona Rossa e Misure Antiterrorismo allo Stadio Friuli
Udine è in stato di massima allerta in vista della partita di calcio tra le nazionali di Italia e Israele, che si terrà domani. Contestualmente, è prevista una manifestazione pro Palestina con una stima di almeno 10.000 partecipanti. La città è stata blindata con misure di sicurezza eccezionali, trasformando l’evento sportivo in una questione di sicurezza nazionale. Lo stadio Friuli è stato designato come ‘zona rossa’ già da oggi, con l’accesso completamente interdetto a partire dalle aree parcheggio più esterne. Le forze dell’ordine hanno stabilito un presidio blindato, permettendo l’ingresso solo dopo rigidi controlli antiterrorismo.
Controlli Rigorosi e Dispositivi di Sicurezza Avanzati
Per i tifosi in possesso dei biglietti, ridotti a 9.200 rispetto alla capienza standard di 25.000, è stato richiesto di arrivare in anticipo per permettere i controlli di sicurezza. Ogni spettatore sarà sottoposto a metal detector e ispezione degli zaini. In prossimità dei varchi d’accesso, sono stati posizionati ostacoli anti-intrusione per prevenire attacchi con veicoli. Saranno inoltre presenti unità cinofile anti-esplosivo. Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri sono in assetto anti sommossa e hanno già vigilato sull’ultimo allenamento della nazionale israeliana.
Sorveglianza Aerea e Presidio del Territorio
È previsto un costante sorvolo di velivoli delle forze dell’ordine e droni sopra l’area dello stadio e il centro città, dove è stata autorizzata la manifestazione a sostegno della causa palestinese. Come già avvenuto in passato durante un precedente incontro con Israele, tiratori scelti saranno posizionati sul tetto dello stadio. L’obiettivo delle autorità è duplice: garantire lo svolgimento della partita in sicurezza e tutelare il diritto di manifestare pacificamente.
Mobilitazione Cittadina e Prevenzione Sanitaria
I principali varchi viari cittadini saranno presidiati fin dalle prime ore del mattino, con controlli approfonditi su tutti i veicoli in ingresso e alla stazione ferroviaria. Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, e il vescovo, Riccardo Lamba, parteciperanno a una manifestazione in un’altra zona della città, distinta dalla protesta pro Palestina. Sono state predisposte misure straordinarie anche per la prevenzione sanitaria, con 70 soccorritori, 5 ambulanze, 5 medici e 5 ambulatori di emergenza allo stadio. Gli ospedali sono in stato di allerta, ma si confida che i circa 1.000 agenti, supportati da reparti speciali e artificieri, sapranno prevenire eventuali disordini.
L’Appello alla Pace del Vescovo di Trieste
In questo clima di tensione, si distingue una voce di pace. Il vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi, ha inviato una lettera al rabbino capo della comunità ebraica del Friuli Venezia Giulia, Eliahu Alexander Meloni, e al presidente della comunità Islamica, Akram Omar, sottolineando l’importanza di restare uniti nonostante le difficoltà e il dolore causato dalle recenti tragedie, e auspicando un futuro di speranza e collaborazione.
Riflessioni sulla Sicurezza e il Diritto di Manifestare
La massiccia presenza di forze dell’ordine e le stringenti misure di sicurezza a Udine riflettono la complessità del contesto attuale, dove la tutela della sicurezza pubblica si intreccia con il diritto di manifestare liberamente. L’appello alla pace del vescovo di Trieste sottolinea l’importanza del dialogo e della comprensione reciproca in un momento storico segnato da divisioni e conflitti.
