Il ritorno in Calabria di Vincenzo Fullone
Vincenzo Fullone, l’attivista calabrese di 53 anni originario di Mirto-Crosia, nel Cosentino, è rientrato in Calabria nel tardo pomeriggio, atterrando all’aeroporto di Lamezia Terme. Fullone aveva partecipato alla missione umanitaria della Freedom Flotilla bis a bordo della nave Conscience, con l’obiettivo di portare aiuti alla popolazione di Gaza. La nave è stata intercettata e bloccata dalla marina israeliana in acque internazionali, portando all’arresto dei partecipanti, tra cui Fullone, che è stato trattenuto per alcuni giorni in Israele.
Accoglienza all’aeroporto di Lamezia Terme
Allo scalo lametino, Fullone è stato accolto da familiari, parenti e un gruppo di attivisti calabresi pro Palestina, che si sono dati appuntamento attraverso i social media per manifestare il loro sostegno. L’attivista, visibilmente commosso, ha espresso la sua delusione per non essere riuscito a portare medici e farmaci a Gaza, sottolineando che le difficoltà incontrate durante la missione sono minime rispetto alle sofferenze che la popolazione di Gaza subisce da anni.
La Freedom Flotilla e la situazione a Gaza
La Freedom Flotilla è un’iniziativa internazionale che mira a rompere il blocco navale imposto da Israele alla Striscia di Gaza e a portare aiuti umanitari alla popolazione locale. Il blocco, imposto nel 2007, limita fortemente l’accesso di beni e persone a Gaza, causando una grave crisi umanitaria. Le missioni della Freedom Flotilla sono spesso ostacolate dalle autorità israeliane, che intercettano le navi e arrestano i partecipanti. La situazione a Gaza rimane critica, con una popolazione che vive in condizioni precarie a causa della mancanza di risorse e delle restrizioni imposte dal blocco.
Solidarietà e impegno umanitario
Il ritorno di Vincenzo Fullone in Calabria, dopo l’arresto e la detenzione in Israele, sottolinea l’importanza dell’impegno umanitario e della solidarietà verso le popolazioni che vivono in situazioni di difficoltà. La sua testimonianza, insieme a quella di altri attivisti, contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione a Gaza e sulla necessità di trovare soluzioni pacifiche e durature per porre fine al blocco e garantire il rispetto dei diritti umani.
