Un bilancio positivo per l’ICSC
Il meeting annuale dell’ICSC – Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data and Quantum Computing, tenutosi all’Isola d’Elba, ha segnato un momento cruciale per il supercalcolo italiano. Dopo tre anni di investimenti significativi, il settore si prepara a una nuova fase di crescita, sostenuta da finanziamenti consistenti e nuove progettualità. L’evento ha permesso di fare il punto sui progressi compiuti nei settori dei supercomputer e dei computer quantistici, delineando la strategia per il futuro del centro.
Antonio Zoccoli, presidente dell’ICSC, ha sottolineato i traguardi raggiunti in soli tre anni, tra cui la creazione di un’infrastruttura distribuita nazionale di supercalcolo e Big Data, lo sviluppo di tecnologie quantistiche avanzate e la partecipazione a numerosi progetti nazionali e internazionali. L’Italia si è così affermata come leader europeo nel supercalcolo e nelle tecnologie quantistiche.
Finanziamenti garantiti per il futuro
La domanda cruciale emersa durante il meeting era se e come proseguire su questa strada. La risposta è stata unanime: andare avanti è imperativo. A garantire la continuità saranno nuovi progetti e, soprattutto, nuovi fondi. Zoccoli ha annunciato finanziamenti garantiti per i prossimi tre anni, che includono le quote dei soci e un finanziamento annuale di 80 milioni di euro da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), da suddividere tra tre centri nazionali. L’ICSC prevede di ricevere circa 20 milioni di euro all’anno da questa fonte.
Oltre ai finanziamenti del MUR, l’ICSC conta su entrate aggiuntive tra i 10 e i 20 milioni di euro all’anno derivanti da progetti nazionali e internazionali, nonché dai proventi derivanti dall’utilizzo dell’infrastruttura di calcolo da parte di realtà e aziende esterne. Questa diversificazione delle fonti di finanziamento è fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine del centro.
L’ICSC come punto di incontro tra ricerca e industria
Francesco Ubertini, presidente del Cineca, ha evidenziato come l’ICSC sia sempre più riconosciuto come un punto di incontro tra la ricerca scientifica e il mondo industriale. La collaborazione tra grandi partner industriali e la comunità scientifica è facilitata dalle tecnologie avanzate messe a disposizione dal centro.
Durante i tre giorni del meeting, sono stati presentati i principali risultati raggiunti nei vari spoke del centro, le linee di ricerca tematiche. Un esempio significativo è rappresentato dai computer quantistici, un settore in cui l’Italia ha compiuto progressi notevoli.
Il ruolo chiave dello spoke sui computer quantistici
Paolo Cremonesi, del Politecnico di Milano e leader dello spoke 10 dell’ICSC dedicato ai Computer Quantistici, ha sottolineato come l’Italia sia riuscita a colmare un gap significativo nei confronti dell’Europa e del resto del mondo in questo settore. Nonostante la presenza di competenze di alto livello e ricercatori di fama internazionale, mancava la capacità di fare sistema, realizzare dispositivi e sviluppare azioni concrete.
Grazie ai fondi del PNRR, l’ICSC ha unito università e aziende, colmando il divario e consentendo all’Italia di sviluppare progetti di grande rilievo nel campo dei computer quantistici. Questo successo dimostra l’importanza degli investimenti mirati e della collaborazione tra diversi attori per promuovere l’innovazione tecnologica.
Prospettive future per il supercalcolo italiano
L’ICSC ha dimostrato di essere un motore di crescita per il supercalcolo italiano, creando un’infrastruttura avanzata e promuovendo la collaborazione tra ricerca e industria. I finanziamenti garantiti per i prossimi anni e la diversificazione delle fonti di reddito sono segnali positivi per il futuro del centro. Tuttavia, sarà fondamentale continuare a investire in nuove tecnologie e a sviluppare competenze specialistiche per mantenere la competitività a livello internazionale e affrontare le sfide del futuro.
