Un’evoluzione sonora e tematica

Annalisa, reduce dal successo del suo precedente album ‘E poi siamo finiti nel vortice’, presenta il suo nuovo lavoro discografico, ‘Ma io sono fuoco’, disponibile da oggi. L’artista savonese, una delle figure più rilevanti nel panorama musicale italiano, con all’attivo 19 singoli in alta classifica, 52 Platini e 14 Oro, descrive questo nuovo progetto come una naturale evoluzione del precedente, piuttosto che un netto distacco. “Ho iniziato a scrivere queste canzoni mentre ero in tour e dunque c’è una continuazione come è giusto che sia. Non è un ‘a capo’, non è una nuova veste, piuttosto si tratta di una lenta evoluzione che cerca di non ripetersi”, spiega Annalisa, sottolineando la sua costante ricerca di crescita e innovazione.

La reazione al centro del nuovo album

Il filo conduttore che lega ‘Ma io sono fuoco’ al precedente lavoro è il focus sulla reazione. Dopo aver esplorato i vortici della vita, Annalisa si concentra ora sulla comprensione di dove questi vortici ci conducano, trasformando le esperienze, anche quelle negative, in opportunità. La copertina dell’album, con la tigre che fa capolino, richiama la metafora del tempo circolare di Jorge Luis Borges, simboleggiando come il tempo ci trascini e ci consumi, e come noi possiamo imporci su di esso.

Un mix di pop contemporaneo e sonorità anni ’80

L’album, composto da 11 brani, vede la collaborazione con i fidati Paolo Antonacci e Davide Simonetta. Tra questi, spiccano il tormentone estivo ‘Maschio’ e l’ultimo singolo ‘Piazza San Marco’ con Marco Mengoni. Le sonorità spaziano dal pop contemporaneo alle atmosfere anni ’80, arricchite da elementi elettronici internazionali. Annalisa non nasconde la sua passione per la musica italiana, citando anche ‘Teorema’ di Marco Ferradini, e sottolinea come le sue radici nel pop e nel cantautorato italiano influenzino il suo lavoro. “Sono una ragazza degli anni ’80 e il riferimento è venuto naturale, già con E poi siamo finiti nel vortice ero andata verso quelle sonorità elettropop, ma sempre con attenzione alla cura del testo, tipica della tradizione italiana”.

La voce e le nuove sonorità

Annalisa rivela che la sua voce si è adattata alle nuove atmosfere musicali, scoprendo sonorità più profonde grazie all’esperienza del canto dal vivo. Il brano ‘Amica’ rappresenta il cuore del disco, esprimendo la necessità di affrontare le questioni scomode senza mezzi termini e di cercare nuove soluzioni.

Progetti futuri e riflessioni

Nonostante il traguardo dei 40 anni, Annalisa non si lascia spaventare dai bilanci e preferisce concentrarsi sul presente e sul futuro. Annuncia con entusiasmo il tour nei palasport a partire dal 15 novembre, descrivendo questi spazi come “una scatola buia dove costruisco una dimensione parallela”. Tuttavia, frena sull’eventualità di esibirsi negli stadi, considerandola una possibilità interessante ma non una tappa obbligata. Anche un ritorno al Festival di Sanremo non è nei suoi piani immediati, rimandando la questione al 2027. Infine, Annalisa riflette sulla varietà musicale dell’estate appena trascorsa, vedendola come un’evoluzione positiva che richiede un ascolto più attivo da parte del pubblico.

Un’artista in continua evoluzione

Con ‘Ma io sono fuoco’, Annalisa conferma la sua capacità di reinventarsi e di esplorare nuove sonorità, mantenendo sempre un forte legame con le sue radici musicali. L’album rappresenta un ulteriore passo avanti nella sua carriera, dimostrando la sua maturità artistica e la sua volontà di non ripetersi, offrendo al pubblico un lavoro ricco di sfumature e di emozioni.

Di euterpe

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