Un progetto unico per Rai Fiction: la storia di Rosario Livatino

Michele Placido torna a lavorare per Rai Fiction, questa volta dietro la macchina da presa, per raccontare la storia di Rosario Livatino, il giudice di Agrigento ucciso dalla mafia nel 1990. La miniserie, intitolata “Il giudice e i suoi assassini”, è una coproduzione Rai Fiction – Goldenart Production, prodotta da Federica Luna Vincenti, e vede Placido anche nelle vesti di sceneggiatore, insieme ad Angelo Pasquini e Fidel Signorile. Le riprese sono iniziate il 29 settembre in Sicilia e la miniserie sarà presto in onda su Rai 1.

Il progetto è realizzato con il contributo del ministero della Cultura – direzione generale Cinema e audiovisivo, Regione Siciliana, assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo – Sicilia Film Commission.

La trama: la sfida di un uomo contro la mafia

“Il giudice e i suoi assassini” ripercorre la vita di Rosario Livatino, un giovane magistrato che, negli anni ’80, si oppose con coraggio al sistema mafioso, mettendo a rischio la propria vita per difendere i valori della legge, della giustizia e del diritto a vivere in pace. La miniserie non si limita a raccontare la storia di Livatino, ma indaga anche le vite dei suoi assassini, in una narrazione che si ispira al grande cinema civile italiano di Francesco Rosi, Pietro Germi e Mario Monicelli.

Giuseppe De Domenico interpreta il ruolo del giudice Livatino, affiancato da un cast di attori di talento, tra cui Leonardo Maltese, Nino Frassica, Michela De Rossi, Brenno Placido, Ninni Bruschetta e Francesco Benigno.

Un martire contemporaneo: il primo magistrato Beato

Rosario Livatino è considerato un martire contemporaneo, il primo magistrato nella storia ad essere nominato Beato dalla Chiesa. Papa Giovanni Paolo II lo definì “martire della giustizia e indirettamente della fede”, riconoscendo il suo sacrificio come testimonianza di un impegno costante per la legalità e la giustizia.

La miniserie Rai vuole celebrare la figura di Livatino come esempio di integrità morale e dedizione al servizio dello Stato, un uomo che ha vissuto con coerenza e fedeltà i valori della legalità.

Le location: un viaggio nei luoghi del martirio

Le riprese della miniserie, della durata di dieci settimane, si svolgeranno in Sicilia, nei luoghi che hanno segnato la vita e il martirio di Rosario Livatino: Naro, Canicattì, Palma di Montechiaro, Favara, Agrigento e, infine, Roma. La scelta di girare nei luoghi reali, come Canicattì, la città natale del giudice, Agrigento, con il Palazzo di Giustizia, e il tratto della strada statale 640, teatro dell’agguato, vuole restituire al pubblico non solo la vicenda umana e professionale di Livatino, ma anche il suo legame indissolubile con la sua terra, la Sicilia.

Un’opera necessaria per non dimenticare

La miniserie “Il giudice e i suoi assassini” rappresenta un’occasione importante per ricordare la figura di Rosario Livatino, un uomo che ha sacrificato la propria vita per difendere i valori della giustizia e della legalità. L’opera di Michele Placido si preannuncia come un contributo significativo alla memoria collettiva, un invito a non dimenticare il coraggio e l’impegno di chi si è battuto contro la mafia, e un’occasione per riflettere sull’importanza di difendere sempre i principi di legalità e giustizia.

Di euterpe

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