Euro digitale e stabilità finanziaria: l’analisi della BCE

La Banca Centrale Europea (BCE) ha condotto un’analisi tecnica sull’impatto dell’introduzione dell’euro digitale sulla stabilità finanziaria. L’analisi si basa sull’ipotesi che ciascun cittadino europeo possa detenere un massimo di 3.000 euro nel proprio portafoglio di euro digitali. I risultati suggeriscono che, in questo scenario, l’incentivo a trasferire depositi dalle banche verso i wallet personali non creerebbe un problema significativo per la stabilità finanziaria.
Secondo l’analisi della BCE, nello scenario base non si verificherebbe “alcun deflusso di depositi”. Il coefficiente di copertura della liquidità aggregato (Lcr) diminuirebbe marginalmente dal 166% al 163%. Nello scenario peggiore, considerato “molto ipotetico e improbabile”, di una grave crisi finanziaria con una fuga dai depositi bancari, solo 13 banche europee su 2.025 scenderebbero a un Lcr pari al 100%. Di queste, solo 9 banche andrebbero al di sotto di tale soglia, una situazione consentita dagli standard di Basilea e dalla regolamentazione europea.

Stablecoin: un rischio maggiore per la stabilità finanziaria

L’analisi della BCE evidenzia come le stablecoin rappresenterebbero un fattore di instabilità finanziaria maggiore rispetto all’euro digitale, soprattutto in caso di gravi crisi con fuga dai depositi bancari. A differenza dell’euro digitale, non vi sarebbe alcun limite ai potenziali deflussi di liquidità dalle banche europee verso i portafogli di stablecoin. Inoltre, i fondi uscirebbero dal bilancio della banca centrale e verrebbero ridenominati in dollari, la valuta predominante di emissione delle stablecoin.
Nel caso dell’euro digitale, invece, i fondi in deflusso rimarrebbero nel bilancio della BCE, minimizzando l’impatto sulla stabilità finanziaria.

Costi per le banche europee

La realizzazione dell’euro digitale comporterebbe dei costi per le banche europee. La BCE stima che tali costi si collocherebbero “in una forchetta fra i quattro miliardi di euro e i 5,77 miliardi totali, cioè fra un miliardo e 1,44 miliardi ‘anno in un periodo di quattro anni”. Queste cifre sono vicine a quelle comunicate dalla Commissione Europea nel 2023.
La BCE ha elaborato questa valutazione partendo dalle stime delle banche, tenendo conto dei “potenziali risparmi dovuti alle sinergie e mutualizzazione dei costi”.

Implicazioni e prospettive future

L’analisi della BCE fornisce un quadro interessante sui potenziali impatti dell’euro digitale sulla stabilità finanziaria e sui costi per le banche. Sebbene l’analisi non sia vincolante, essa rappresenta un importante punto di riferimento per le decisioni future sull’implementazione dell’euro digitale. La BCE sembra voler procedere con cautela, valutando attentamente i rischi e i benefici di questa innovazione finanziaria. Sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione del panorama delle criptovalute e delle stablecoin, al fine di garantire la stabilità del sistema finanziario europeo.

Di atlante

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