Un valzer di debutti e nuove direzioni creative

La recente Settimana della Moda di Parigi ha rappresentato un crocevia cruciale per l’industria, con numerosi debutti che hanno catturato l’attenzione di critica e pubblico. Dopo una Settimana della Moda di Milano segnata da cambiamenti significativi, Parigi ha visto l’esordio di stilisti in nuove maison, tra cui Matthieu Blazy da Chanel, Jonathan Anderson per la moda femminile di Dior e Pierpaolo Piccioli da Balenciaga. Questo susseguirsi di nomine ha sollevato interrogativi sul futuro della successione creativa nel settore, come evidenziato dalle dichiarazioni di Bruno Pavlovsky di Chanel a WWD.

Tra rassicurazione e venti di novità: l’opinione dei critici

Nonostante l’attesa per un cambiamento radicale, le nuove collezioni hanno suscitato reazioni contrastanti. Mentre la collezione di Chanel è stata accolta con entusiasmo, le proposte di Dior e Balenciaga hanno diviso la critica. Marc Beauge de L’Etiquette ha notato una mancanza di “shock creativo”, definendo le collezioni come esercizi di “creatività sotto costrizione”, orientati più a rassicurare la clientela esistente che a correre rischi. Tuttavia, Pierre Groppo di Vanity Fair Francia ha percepito una “ventata di aria fresca”, suggerendo un’evoluzione in atto nel panorama della moda.

Femminilità e sensualità: il ritorno all’eleganza

Una tendenza dominante emersa dalle sfilate è il ritorno all’eleganza e alla femminilità, con un allontanamento dallo streetwear. Marie Ottavi di Libération ha sottolineato la ricerca di “più eleganza, con delicatezza e a volte un tocco di stravaganza”. Simon Longland di Harrods ha confermato questa tendenza, notando riferimenti alle silhouette raffinate degli anni ’20 e ’50. Gonne lunghe, abiti leggeri e ariosi con motivi floreali hanno dominato le passerelle, affiancati da elementi di sensualità come spacchi vertiginosi, tessuti trasparenti e “abiti nudi”, come visto da Vivienne Westwood e Schiaparelli. Da McQueen, il ritorno dei jeans “bumster” ha aggiunto un tocco provocatorio.

La camicia bianca: un must-have inaspettato

Un capo apparentemente semplice come la camicia bianca si è rivelato un elemento chiave delle collezioni. Indossata da Nicole Kidman alla sfilata di Chanel, abbinata a jeans larghi, la camicia bianca è stata reinterpretata in vari modi: asimmetrica da Chanel, abbinata a strascichi da Balenciaga, trasformata in abito da Carven e indossata aperta da Saint Laurent. Questa versatilità la rende un capo imprescindibile per la prossima stagione.

Creatività e performance: i marchi emergenti

I marchi più piccoli, spesso con budget limitati, si sono distinti per la loro creatività e originalità. Alain Paul ha ricreato una sala audizioni per la sua sfilata, mentre Gauchere ha presentato la sua collezione attraverso una performance di danza. Casablanca ha trasformato la Cattedrale Americana di Parigi in uno scenario suggestivo con un coro gospel e musica house, dimostrando che l’innovazione non dipende necessariamente dalle risorse finanziarie.

Celebrità in passerella e in prima fila

Come da tradizione, le sfilate parigine hanno attirato numerose celebrità. Saint Laurent ha aperto la settimana con uno spettacolo che ha visto la partecipazione di Madonna e Charli XCX. Chanel ha ospitato Penelope Cruz, Kendall Jenner, Pedro Pascal e Tilda Swinton. Louis Vuitton e Dior hanno attirato Zendaya, Johnny Depp e Jenna Ortega. La presenza di Meghan Markle da Balenciaga ha suscitato particolare interesse, così come la performance di Helen Mirren alla sfilata di Stella McCartney.

Un’era di transizione: cosa aspettarsi dal futuro della moda

La Settimana della Moda di Parigi Primavera-Estate 2026 ha segnato un momento di transizione per l’industria, con nuovi direttori creativi che si sono confrontati con la sfida di innovare pur mantenendo l’identità delle maison. Il ritorno all’eleganza e alla femminilità suggerisce un cambiamento di rotta rispetto alle tendenze streetwear, ma resta da vedere se questa tendenza si consoliderà nel tempo. La creatività dei marchi emergenti e la presenza di celebrità confermano il ruolo di Parigi come capitale indiscussa della moda.

Di davinci

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