Un omaggio resistente: la replica del Batiscafo Trieste sfida la Bora
Nonostante le raffiche di Bora a 100 chilometri orari e la pioggia battente, la replica 1:1 del Batiscafo Trieste ha tenuto duro in Piazza Unità d’Italia a Trieste durante la sua inaugurazione. Questo evento ha celebrato il profondo legame tra la città e l’originale batiscafo, un’icona dell’esplorazione sottomarina. La replica, realizzata dall’azienda bergamasca M23, è una fedele riproduzione del mezzo che ha segnato la storia dell’oceanografia. Il Batiscafo Trieste originale, con la scritta “Trieste” ben visibile sulla torretta, stabilì un primo record nel 1953, raggiungendo i 3.150 metri di profondità nella fossa del Tirreno, al largo di Ponza, con a bordo lo scienziato svizzero Auguste Piccard e suo figlio Jacques. Sette anni dopo, si spinse fino al punto più profondo degli oceani, la Fossa delle Marianne, toccando i 10.916 metri con Jacques Piccard e Don Walsh, un militare della Us Navy, a bordo.
Dalla Fossa delle Marianne al Museo della Guerra per la Pace: il viaggio del Batiscafo
Mentre i resti dell’originale Batiscafo Trieste sono custoditi nel Museo Navale di Washington, la replica esposta a Trieste mira a rinsaldare il rapporto tra la città e questa straordinaria impresa scientifica. La copia sarà trasferita al Museo della Guerra per la Pace Diego de Henriquez, un luogo simbolo per la memoria storica e la riflessione sui conflitti e la loro risoluzione. Il progetto del Batiscafo Trieste fu il risultato dell’ingegno di Auguste Piccard e di suo figlio Jacques, ma Trieste ebbe un ruolo cruciale grazie a Diego de Henriquez, un collezionista e visionario che incoraggiò Piccard a scegliere la città come base per la realizzazione del batiscafo. La costruzione avvenne nei Cantieri Riuniti dell’Adriatico di Trieste e Monfalcone, con la cabina pressurizzata forgiata alle Acciaierie Terni e saldata all’unità nei cantieri navali di Castellammare di Stabia (Napoli), a testimonianza di un’eccellenza industriale diffusa su tutto il territorio italiano.
“Operazione Batiscafo Trieste”: un documentario per raccontare una storia straordinaria
Per immortalare questa epopea, è stato commissionato dal Comune di Trieste a Movie&Theatre un film documentario intitolato “Operazione Batiscafo Trieste”, scritto e diretto da Massimiliano Finazzer Flory. Il film ripercorre l’intera vicenda, dalla progettazione alla realizzazione del batiscafo, fino alle sue imprese abissali. Finazzer Flory si è recato a Losanna, nella casa della famiglia Piccard, per intervistare Betrand, figlio di Jacques. “La storia della mia famiglia non sarebbe stata la stessa senza Diego de Henriquez”, afferma Betrand nel film, sottolineando l’importanza dell’incontro tra de Henriquez e suo padre e l’invito a raggiungere Trieste per dare vita a questo ambizioso progetto.
Un simbolo di ingegno, coraggio e collaborazione internazionale
L’inaugurazione della replica del Batiscafo Trieste a Trieste è un evento significativo che celebra l’ingegno umano, il coraggio nell’esplorazione e la collaborazione internazionale. La storia del Batiscafo Trieste è un esempio di come la scienza e la tecnologia possano superare i limiti conosciuti, aprendo nuove frontiere alla conoscenza. Il legame tra Trieste e questa impresa scientifica è un motivo di orgoglio per la città e un’occasione per riflettere sull’importanza della ricerca e dell’innovazione per il progresso dell’umanità.
