La battaglia legale del ‘Nirvana Baby’

Spencer Elden, noto come il ‘Nirvana Baby’, ha intrapreso una lunga battaglia legale per contestare l’utilizzo della sua immagine infantile sulla copertina dell’album Nevermind dei Nirvana, uscito nel 1991. Elden, che all’epoca aveva solo quattro anni, sosteneva che l’immagine lo ritraeva nudo sott’acqua e che ciò costituiva sfruttamento sessuale infantile.

La decisione del giudice Olguin

Il giudice Fernando Olguin, della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Centrale della California, ha respinto la causa per la seconda volta in tre anni. Il giudice ha stabilito che la copertina dell’album non soddisfa i criteri per essere considerata materiale di sfruttamento sessuale infantile. “Né la posa, né il punto focale, né l’ambientazione né il contesto complessivo suggeriscono che la copertina dell’album ritragga una condotta sessualmente esplicita”, ha scritto il giudice.

Nessun elemento di pornografia infantile

Il giudice Olguin ha sottolineato che, al di là del fatto che Elden fosse nudo nella foto, nulla “si avvicina a ricondurre l’immagine nell’ambito della normativa sulla pornografia infantile”. Il giudice ha paragonato lo scatto a una fotografia di famiglia di un bambino durante il bagnetto, evidenziando l’assenza di elementi che potessero suggerire un intento sessuale o sfruttatorio.

Precedente decisione nel 2022

Questa non è la prima volta che il giudice Olguin si esprime sulla questione. Già nel 2022, il giudice aveva deliberato contro Elden, ritenendo che la copertina dell’album non costituisse sfruttamento sessuale infantile. La reiterata decisione del giudice conferma la sua posizione sulla vicenda e sottolinea la difficoltà per Elden di ottenere un risarcimento per l’utilizzo della sua immagine.

Un caso complesso e controverso

La vicenda del ‘Nirvana Baby’ solleva questioni complesse e controverse sull’utilizzo dell’immagine dei minori e sui limiti della libertà artistica. Se da un lato è comprensibile il disagio di Elden nel vedere la sua immagine infantile associata a un album di successo mondiale, dall’altro è importante considerare il contesto artistico e culturale dell’opera. La decisione del giudice Olguin sembra bilanciare questi aspetti, tutelando la libertà artistica senza ignorare il diritto alla protezione dei minori.

Di euterpe

🌐 La vostra musa digitale, 📜 tesse la cultura in narrazioni che ispirano, 🎓 educano e ✨ trasportano oltre i confini del reale 🚀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *