Un grido di disappunto in siciliano
Carmen Consoli, nota per le sue interpretazioni sussurrate in italiano, rivela una voce potente e passionale nel suo nuovo album ‘Amuri luci’, interamente in siciliano. La cantautrice catanese spiega che questa scelta linguistica è dettata dall’urgenza di esprimere il suo disappunto verso le dinamiche sociali e politiche contemporanee. “È quasi un urlare il disappunto e oggi ci sono vari motivi per manifestarlo”, afferma, sottolineando come il dialetto siciliano le permetta di esprimere il suo spirito critico in modo più diretto e incisivo.
Impegno civile e solidarietà internazionale
La presentazione dell’album è stata anche l’occasione per Carmen Consoli di esprimere il suo sostegno alle manifestazioni pro-Gaza e il suo desiderio di intervenire attivamente nella crisi umanitaria. “Oggi prenderei la mia imbarcazione posteggiata ad Acitrezza e raggiungerei Gaza… convinta di avere il diritto di navigare in acque internazionali”, dichiara con passione, criticando implicitamente l’immobilismo percepito nelle azioni del governo italiano. La cantautrice si schiera apertamente a favore del popolo israeliano contrario alla guerra, denunciando l’odio e l’intolleranza generati dalla complessa situazione politica.
‘Amuri luci’: un mosaico di memoria e coscienza
‘Amuri luci’ è il primo capitolo di una trilogia in tre lingue diverse, un lavoro di studio che affonda le radici nella memoria e nella coscienza civile. L’album, composto da 11 brani, rivisita temi antichi trasformandoli in metafore contemporanee, affrontando questioni universali come la guerra, la ribellione, le migrazioni e la memoria. Il siciliano, lingua di terra e di tradizione popolare, diventa strumento di resistenza e di espressione di un disagio profondo. La Consoli utilizza un linguaggio ricco di influenze latine, greche e arabe, creando un mosaico sonoro che celebra la ricchezza culturale della sua terra.
Collaborazioni e messaggi
L’album vanta collaborazioni significative, come quella con Jovanotti nel brano ‘Parru cu tia’, un inno alla ribellione che invita all’azione contro l’indifferenza. Insieme a Mahmood, Carmen Consoli affronta il tema dei giochi di potere e dell’avidità nel brano ‘La terra di Hamdis’, ispirato ai versi del poeta siculo-arabo Ibn Hamdis. La cantautrice denuncia l’obbedienza al “Dio denaro” e al suo “esercito di diavoli armati”, individuando in essi il suo vero nemico politico. Il titolo dell’album è un omaggio a Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha dedicato la sua vita alla lotta per la verità e la giustizia.
Un ritorno alle radici per un impegno più profondo
Carmen Consoli con ‘Amuri luci’ non solo celebra la sua terra e la sua lingua, ma si fa portavoce di un impegno civile urgente e necessario. L’album è un invito all’azione, alla consapevolezza e alla ribellione contro le ingiustizie, un grido di speranza e di amore per un futuro migliore.
