Incendio doloso in una casa popolare a Torino
Nella notte tra il 25 e il 26 settembre, un incendio è divampato in un appartamento di una casa popolare a Torino, portando all’arresto di un giovane guineiano di 25 anni. Le accuse a suo carico sono pesanti: incendio doloso e tentato omicidio della fidanzata. L’episodio, inizialmente classificato come accidentale, ha rivelato contorni inquietanti grazie alle indagini della polizia, che hanno fatto emergere similitudini con un altro grave incendio avvenuto a giugno in via Nizza.
Similitudini con un precedente incendio mortale
Il caso ricorda l’incendio di via Nizza, dove una persona perse la vita e cinque rimasero intossicate dal fumo. Anche nel nuovo episodio, sono state trovate tracce di liquido infiammabile, e testimonianze parlano di un uomo incappucciato in fuga con un cannello bruciatore in mano. Sei persone, tra cui un ragazzo di 14 anni, hanno subito intossicazioni a causa del fumo.
Arresto e precedenti penali
Il giovane arrestato, ora in carcere dopo la convalida della giudice Benedetta Mastri, era già noto alle forze dell’ordine. Assistito dall’avvocato Stefano Tizzani, viveva nell’appartamento al piano rialzato insieme ad altre persone, tra cui la fidanzata e una persona sotto sfratto. Era stato arrestato pochi giorni prima per maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale, in seguito a una violenta lite con la fidanzata, ma era stato rilasciato con l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
Le indagini e le contraddizioni
Le indagini, coordinate dal pm Marco Sanini, mirano a ricostruire gli eventi successivi al rilascio. Il giovane sostiene di essere tornato nell’appartamento solo per recuperare effetti personali, come il cellulare e il caricabatterie, per poi recarsi da un amico in periferia. Tuttavia, le indagini avrebbero accertato almeno tre suoi passaggi nell’alloggio: il primo, come da lui dichiarato, un secondo durante il quale sarebbe scoppiata una lite con il proprietario, e un terzo intorno all’una di notte, quando sarebbe stato appiccato l’incendio mentre la fidanzata era presente.
Riflessioni sulla sicurezza e la prevenzione
L’arresto del giovane guineiano e le circostanze dell’incendio sollevano interrogativi sulla sicurezza delle case popolari e sull’efficacia delle misure di prevenzione. La presenza di persone sotto sfratto e le tensioni pregresse all’interno dell’appartamento potrebbero aver contribuito a creare un clima di instabilità e violenza. È fondamentale che le autorità competenti intervengano per garantire la sicurezza degli abitanti e prevenire il ripetersi di simili tragedie.
