Elezioni Regionali nelle Marche: un test nazionale
Le Marche si preparano a un appuntamento elettorale di rilievo. Oltre 1.325.000 elettori sono chiamati alle urne per le elezioni Regionali, un test importante che si svolge in contemporanea con la Valle d’Aosta e che assume una valenza politica nazionale. La competizione vede sei candidati in lizza, ma l’attenzione è focalizzata principalmente sulla sfida tra il presidente uscente Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia e figura di spicco vicina alla premier Giorgia Meloni, e Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico ed ex sindaco di Pesaro, che ha costruito un’ampia coalizione di centrosinistra comprendente il Movimento 5 Stelle.
Affluenza e candidati: i numeri in gioco
Un elemento chiave di questa tornata elettorale è l’incognita dell’affluenza. Nelle precedenti elezioni Regionali, la partecipazione aveva raggiunto il 59,75%, con un picco nella provincia di Pesaro (62,27%), dove Matteo Ricci risiede, e un minimo a Macerata (56,60%), città natale di Francesco Acquaroli. Oltre ai due principali contendenti, altri candidati aspirano alla presidenza della Regione: Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Francesco Gerardi (Forza del Popolo), Lidia Mangani (Partito Comunista Italiano) e Beatrice Marinelli (Evoluzione della Rivoluzione). Cinque anni fa, Acquaroli aveva ottenuto il 49,13% dei consensi (361.186 voti), superando Maurizio Mangialardi (37,2%) di oltre 87.000 preferenze, con il Movimento 5 Stelle fermo all’8,6% (63.355 voti).
Programmi a confronto: economia, infrastrutture e sanità
Lo scenario politico è mutato rispetto a cinque anni fa, con una coalizione progressista che si è unita sotto il motto di “Un Cambio di Marche”, con l’obiettivo di rilanciare la regione in termini di economia, infrastrutture e, soprattutto, sanità. Matteo Ricci punta a capitalizzare il sostegno del campo largo per offrire un’alternativa all’attuale amministrazione. Francesco Acquaroli, dopo aver strappato le Marche al centrosinistra che le aveva governate per circa 25 anni, rivendica di aver invertito una tendenza negativa, grazie a riforme e sinergie con il governo nazionale. Acquaroli sottolinea di aver ereditato una regione “retrocessa” dall’Europa e con un sistema sanitario “smantellato”, impegnandosi a risollevarne le sorti.
Modalità di voto e attesa dei risultati
Le urne saranno aperte domenica 28 settembre dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 29 settembre dalle 7:00 alle 15:00. Le elezioni si svolgono a turno unico, senza ballottaggio. Matteo Ricci voterà domenica alle 10:30 in via Mengaroni, mentre Francesco Acquaroli esprimerà il proprio voto a Potenza Picena, frazione San Girio, sempre domenica in tarda mattinata. L’europarlamentare dem attenderà i risultati nello spazio “D1 Conference Center” in zona Baraccola, mentre Acquaroli sarà nella sede del suo comitato elettorale in via Strada Vecchia del Pinocchio. In caso di riconferma, non è escluso l’arrivo della premier Meloni in Regione. Lo spoglio inizierà lunedì alle 15:00 e sarà seguito da Palazzo Leopardi.
Ripartizione dei seggi e peso demografico delle province
La ripartizione dei seggi è provinciale e basata sulla popolazione marchigiana, che il censimento certifica in 1.487.150 abitanti. Ad Ancona andranno nove seggi, quattro ad Ascoli Piceno, quattro a Fermo, sei a Macerata e sette a Pesaro e Urbino. Questa distribuzione riflette il peso demografico delle diverse province e la loro importanza nel contesto regionale.
Un voto decisivo per il futuro delle Marche
Le elezioni Regionali nelle Marche rappresentano un momento cruciale per il futuro della regione. La sfida tra Acquaroli e Ricci, al di là delle appartenenze politiche, mette in campo visioni diverse sul futuro economico, sociale e sanitario delle Marche. L’affluenza alle urne e la capacità dei candidati di mobilitare il proprio elettorato saranno determinanti per l’esito finale di questa competizione elettorale.
