La decisione della Corte di Strasburgo
La Corte Europea dei Diritti Umani ha rigettato il ricorso presentato da Alfredo Cospito, anarchico condannato per reati di terrorismo, contro il regime di 41 bis a cui è sottoposto dal 4 maggio 2022. La decisione, definita “manifestamente infondata”, chiude una lunga e controversa vicenda che ha generato tensioni politiche e sociali in Italia.
Il contesto della vicenda
La vicenda di Alfredo Cospito, condannato tra l’altro per l’attentato del 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano, ha infiammato gli animi e acuito le divisioni politiche. I cortei in suo favore, svoltisi in diverse città italiane, sono sfociati in episodi di guerriglia urbana. La vicenda ha portato anche al processo e alla condanna del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, per rivelazione di segreto d’ufficio.
Le motivazioni del rigetto
La Corte di Strasburgo non ha accolto nessuna delle tesi presentate dai legali di Cospito. In particolare, ha respinto l’argomentazione secondo cui il regime del carcere duro sarebbe stato imposto arbitrariamente e senza un’adeguata motivazione. La Corte ha inoltre ritenuto che le condizioni di salute di Cospito non fossero incompatibili con la detenzione.Secondo la Corte, Cospito “non ha presentato alcuna prova che consentisse di concludere che l’applicazione delle restrizioni previste dal regime penitenziario speciale fosse manifestamente ingiustificata e nemmeno alcun elemento convincente che potesse far sorgere legittimi dubbi sulla sua capacità di mantenere i contatti con i movimenti anarchici”.
La posizione della difesa
L’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, ha dichiarato di prendere “amaramente atto della decisione, tutto sommato scontata”. Ha aggiunto che “tra pochi mesi scadrà il termine di quattro anni del provvedimento applicativo del 41bis e vedremo quali saranno i pareri che giungeranno al ministro Nordio sulla necessità o meno del rinnovo”.Rossi Albertini ha ricordato che nel 2022 la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo aveva rivisto il proprio parere sulla necessità del 41 bis per Cospito, associandosi alla difesa nel richiederne la revoca anticipata, auspicando che tale convincimento venga confermato.
Le valutazioni della Corte sulle condizioni di salute
La Corte ha osservato che il deterioramento delle condizioni di salute di Cospito era collegato allo sciopero della fame da lui iniziato il 20 ottobre 2022 e terminato il 9 aprile 2023. I giudici hanno inoltre affermato che i tribunali nazionali, nel rigettare la richiesta di sospensione della pena detentiva per motivi di salute, si sono basati su molteplici perizie mediche e che le loro decisioni sono ben motivate.
Implicazioni della decisione
La decisione della Corte Europea dei Diritti Umani conferma la legittimità dell’applicazione del regime di 41 bis ad Alfredo Cospito, almeno fino alla scadenza del provvedimento. Tuttavia, il dibattito sulla necessità e l’opportunità di tale regime per Cospito è destinato a proseguire, soprattutto in vista della prossima scadenza del termine di applicazione e della necessità di un eventuale rinnovo.
