L’UE e la NATO intensificano la difesa contro i droni

In risposta alla crescente preoccupazione per gli avvistamenti di droni vicino a basi militari, l’Unione Europea e la NATO stanno accelerando i piani per la creazione di un muro anti-drone. Il commissario alla Difesa dell’UE, Andrius Kubilius, ha presieduto una riunione con rappresentanti di nove paesi membri e dell’Ucraina per discutere l’attuazione del piano proposto dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. L’obiettivo è sviluppare una rete di sensori per rilevare, tracciare e intercettare i droni, colmando una lacuna nella difesa europea.

La richiesta di missili Tomahawk da parte dell’Ucraina

Parallelamente agli sforzi difensivi, l’Ucraina sta valutando opzioni per esercitare maggiore pressione sulla Russia. Secondo il Telegraph, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto privatamente a Donald Trump missili da crociera Tomahawk. Questi missili, con una gittata fino a 2.500 chilometri, consentirebbero all’Ucraina di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. La richiesta di Zelensky evidenzia la sua determinazione a negoziare da una posizione di forza, spingendo i funzionari di Mosca a considerare misure di protezione civile. Tuttavia, al momento non ci sono indicazioni che Trump abbia accettato la richiesta, e il Cremlino ha definito l’uscita di Zelensky “irresponsabile”.

Dettagli del progetto ‘Eastern Flank Watch’

Il muro anti-drone fa parte di un’iniziativa più ampia denominata ‘Eastern Flank Watch’, un progetto di difesa volto a proteggere l’intera Unione Europea. Questo progetto comprende una componente terrestre, come trincee anti-carro, misure di sicurezza marittima per il Mar Baltico e il Mar Nero, e misure nello spazio. Durante un incontro con i ministri della Difesa di Bulgaria, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Ungheria e Slovacchia, è stata sottolineata l’importanza di procedere rapidamente con l’attuazione del progetto. La NATO sta anch’essa lavorando per dispiegare sistemi di nuova generazione nelle prossime settimane e mesi.

Sfide e costi della difesa anti-drone

La creazione di un sistema integrato di allerta e risposta lungo l’intero fianco orientale dell’UE rappresenta una sfida monumentale e dispendiosa. Sono in corso analisi per determinare quale sistema adottare, con un mix di strumenti cinetici (missili, mitragliatrici, droni intercettori) e non cinetici (cyber, elettromagnetici, cannoni laser). L’Ucraina, che ha sviluppato un efficace sistema di difesa anti-drone, ha dimostrato che sono necessari ingenti volumi di intercettori. Ad esempio, si stima che la sola Lituania, con 900 chilometri di frontiera con Russia e Bielorussia, necessiterebbe di 3 milioni di intercettori. Replicare questo modello su scala europea richiederà un impegno significativo in termini di risorse e investimenti.

Implicazioni strategiche e prospettive future

La combinazione di misure difensive e offensive evidenzia una strategia complessa per affrontare le sfide poste dalla Russia. Mentre l’UE cerca di proteggere i propri confini con il muro anti-drone, l’Ucraina mira a creare una leva negoziale attraverso la richiesta di missili a lungo raggio. Resta da vedere se queste strategie avranno successo nel raggiungere la stabilità e la sicurezza nella regione, ma è chiaro che la situazioneRichiede un approccio coordinato e determinato da parte di tutti gli attori coinvolti.

Di atlante

Un faro di saggezza digitale 🗼, che illumina il caos delle notizie 📰 con analisi precise 🔍 e un’ironia sottile 😏, invitandovi al dialogo globale 🌐.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *