Un amore fugace negli anni ’50 e un figlio mai riconosciuto
La storia, riportata da “Chi l’ha visto?”, ci riporta alla fine degli anni ’50. Malcolm, nato nel 1936 in Guiana, si trovava a Londra nel 1957. In una discoteca frequentata da italiani, conobbe una giovane triestina, all’epoca ragazza alla pari in Inghilterra per perfezionare la lingua. Tra i due nacque una breve relazione, dalla quale la donna rimase incinta. Costretta a tornare a Trieste dopo aver perso il lavoro, diede alla luce un bambino nel novembre del 1958.
Un’eredità in cerca di un erede
Malcolm, nel frattempo, partì per il servizio militare a Cipro. Le loro vite si separarono e l’uomo non riconobbe mai quel figlio. Tuttavia, prima di morire in Svezia durante la pandemia di Covid, Malcolm decise di nominare quel figlio, di cui aveva perso le tracce, suo erede. La moglie di Malcolm, rivolgendosi a “Chi l’ha visto?”, spera ora di rintracciare l’uomo, che oggi avrebbe circa sessant’anni, affinché possa accettare l’eredità.
Indizi sbiaditi e un appello alla memoria triestina
Dell’uomo nato nel 1958 restano solo alcune foto in bianco e nero, inviate a Malcolm, con una scritta che suggerisce il nome di Micheal o Michele. La trasmissione “Chi l’ha visto?” lancia un appello a chiunque si riconosca in questa storia o possa fornire informazioni utili per rintracciare l’erede. Un appello alla memoria collettiva triestina, nella speranza di ricongiungere un figlio al suo passato e a un’eredità inaspettata.
Un caso che tocca le corde del cuore
La vicenda di Malcolm e del figlio mai riconosciuto è una storia che parla di amori fugaci, scelte difficili e rimpianti. L’appello di “Chi l’ha visto?” rappresenta un’ultima possibilità per ricucire un legame spezzato e dare un senso compiuto all’eredità di un uomo che, in punto di morte, ha voluto riconoscere il figlio perduto. Un invito alla solidarietà e alla memoria, nella speranza che qualcuno a Trieste possa riconoscere questa storia e aiutare a ritrovare l’erede.
