Un Incontro tra Due Italie: Il Governo del Sud e la Resistenza
Il 25 settembre 1945, esattamente 80 anni fa, si insediava la Consulta Nazionale, un’assemblea consultiva cruciale per accompagnare l’Italia nella sua transizione verso la libertà e la Repubblica. Questo evento, come sottolineato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rappresenta un tassello fondamentale nel percorso che ha riportato l’Italia tra le democrazie. La Consulta ha rappresentato un punto di incontro tra due Italie: quella del Governo del Regno del Sud e quella della Resistenza, dei Comitati di Liberazione Nazionale.
La Composizione della Consulta: Un Mosaico di Forze Antifasciste
La Consulta, definita da Mattarella come un “organo rappresentativo provvisorio del popolo italiano in un Paese nuovamente unito”, si riunì nell’antica sede della Camera dei Deputati, un luogo simbolo cancellato dal fascismo. La sua composizione rifletteva la diversità delle forze antifasciste che avevano contribuito alla liberazione del Paese. Tra i membri figuravano ex parlamentari antifascisti dichiarati decaduti dal regime, esponenti dei sei Partiti del Comitato di Liberazione Nazionale, ex membri dei Governi formati dal Comitato di Liberazione Nazionale, rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle categorie imprenditoriali, reduci di guerra, esponenti della cultura e delle professioni. Tutti uniti nell’obiettivo di risollevare le sorti dell’Italia, come auspicato dal Presidente provvisorio dell’assemblea, Gregorio Agnini.
Ritorno alla Vita Democratica: Elezione di Carlo Sforza e Partecipazione Femminile
Con l’insediamento della Consulta, l’Italia riprendeva a votare. Il primo atto fu l’elezione a Presidente di Carlo Sforza, figura di spicco della politica italiana, già Ministro degli esteri nel governo Giolitti e Ambasciatore a Parigi, dimissionario all’avvento del fascismo, poi esule negli USA. Questo segnò la ripresa della vita democratica e la manifestazione di una nuova Italia. Un momento storico fu la partecipazione delle donne alla vita politica. Tredici furono le Consultrici, tra cui Angela Guidi Cingolani, esponente democratica-cristiana, che fu la prima a prendere la parola a Montecitorio, il 1° ottobre 1945, con un discorso di pace.
Un’Anticipazione del Parlamento Repubblicano e l’Appello alla Memoria
La Consulta rappresentò un’anticipazione, seppur non elettiva, di quello che sarebbe stato il Parlamento della Repubblica. Carlo Sforza, nel suo discorso di insediamento, fece appello alla memoria dei martiri assassinati dal fascismo, tra cui Matteotti, Amendola, Minzoni, Gramsci, Carlo e Nello Rosselli. Sforza sottolineò che il futuro dell’Italia sarebbe stato legato alla sua capacità di identificare i propri interessi con quelli di un’Europa pacificata e solidale.
Sfide e Obiettivi della Consulta: Dalla Costituente alla Ricostruzione
La Consulta si trovò ad affrontare una duplice sfida: preparare il ritorno alla vita democratica con l’elezione dell’Assemblea Costituente e affrontare i problemi della vita quotidiana di una nazione distrutta dalla guerra. Mattarella ha concluso il suo intervento esprimendo il pensiero riconoscente del popolo italiano ai patrioti che fecero parte della Consulta, per il loro impegno nella ricostruzione morale e materiale del Paese.
Un Eredità di Impegno e Ricostruzione
L’80° anniversario dell’insediamento della Consulta Nazionale ci offre l’opportunità di riflettere sull’importanza di questo organo nella transizione dell’Italia verso la democrazia. La Consulta ha rappresentato un momento di unità nazionale, in cui diverse forze politiche e sociali si sono unite per ricostruire il Paese dalle macerie della guerra e del fascismo. L’impegno e la dedizione dei membri della Consulta, uomini e donne, sono un esempio per le generazioni future, un invito a non dimenticare il passato e a lavorare per un futuro di pace, libertà e giustizia.
