Rigettato l’appello di Mimmo Lucano

Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza definitiva rigettando l’appello presentato dai legali di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace e attuale europarlamentare di Avs (Alleanza Verdi e Sinistra). L’appello mirava ad annullare le precedenti sentenze del Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) di Reggio Calabria e Catanzaro, che avevano confermato l’incandidabilità di Lucano alle elezioni regionali in Calabria del 5 e 6 ottobre. Questa decisione segna un punto fermo nella vicenda giudiziaria legata alla sua candidatura.

La candidatura e la legge Severino

Mimmo Lucano si era candidato con la lista di Fratoianni e Bonelli, esponenti di spicco di Alleanza Verdi e Sinistra, nelle circoscrizioni Sud e Nord della Calabria. Tuttavia, le commissioni elettorali dei Tribunali di Reggio Calabria e Cosenza avevano deciso di depennarlo dalle liste elettorali. Questa decisione è stata presa in applicazione della legge Severino, una normativa che prevede l’incandidabilità per coloro che hanno subito condanne per determinati reati. Nel caso di Lucano, la condanna per falso comminatagli nel processo denominato ‘Xenia’ ha rappresentato il motivo principale della sua esclusione.

I ricorsi e le decisioni del Tar

Contro la decisione delle Commissioni elettorali, i difensori di Lucano, gli avvocati Andrea Daqua e Giuliano Saitta, avevano presentato ricorso ai Tribunali Amministrativi Regionali. Tuttavia, il Tar di Reggio Calabria aveva rigettato il ricorso, mentre il Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro lo aveva dichiarato improcedibile. Queste decisioni avevano confermato l’incandidabilità di Lucano, portando i suoi legali a presentare appello al Consiglio di Stato, l’ultima istanza amministrativa.

Implicazioni politiche e sociali

La vicenda di Mimmo Lucano ha avuto un impatto significativo sia a livello politico che sociale. Lucano, noto per il suo modello di accoglienza dei migranti a Riace, è diventato un simbolo per molti, mentre per altri rappresenta una figura controversa. La sua incandidabilità ha sollevato interrogativi sulla legge Severino e sulla sua applicazione, nonché sul diritto di elettorato passivo. La decisione del Consiglio di Stato chiude un capitolo di questa vicenda, ma il dibattito sulle questioni sollevate rimane aperto.

Riflessioni sulla decisione del Consiglio di Stato

La conferma dell’incandidabilità di Mimmo Lucano solleva interrogativi importanti sull’applicazione della legge Severino e sul bilanciamento tra il principio di legalità e il diritto di partecipazione politica. Mentre la decisione rispetta le norme vigenti, è fondamentale riflettere sulle conseguenze che tali provvedimenti possono avere sulla rappresentanza democratica e sul dibattito pubblico.

Di veritas

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