Lula contesta i dazi USA: “Motivazioni politiche, non economiche”

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha pubblicato un articolo sul New York Times in cui attacca frontalmente le politiche commerciali degli Stati Uniti nei confronti del Brasile. Lula ha espresso forte disapprovazione per l’aumento dei dazi al 50% su una serie di prodotti brasiliani, sostenendo che tale decisione è motivata da ragioni politiche piuttosto che economiche.

Accuse di protezionismo e ingerenza a sostegno di Bolsonaro

Lula ha accusato l’amministrazione statunitense di utilizzare i dazi e la legge Magnitsky per proteggere l’ex presidente Jair Bolsonaro, che secondo il leader brasiliano ha orchestrato un tentativo di colpo di Stato l’8 gennaio 2023 per sovvertire il risultato delle elezioni. Il presidente brasiliano ha difeso l’operato della Corte Suprema brasiliana, che ha definito una decisione storica a salvaguardia delle istituzioni democratiche e dello stato di diritto, respingendo le accuse di “caccia alle streghe” mosse da ambienti vicini a Bolsonaro.

Squilibrio commerciale a favore degli Stati Uniti

Lula ha inoltre sottolineato che i dati della bilancia commerciale tra i due paesi favoriscono nettamente gli Stati Uniti, mettendo in discussione la logica economica alla base dell’imposizione dei dazi. “Gli Stati Uniti non hanno un deficit commerciale con il nostro paese, né sono soggetti a tariffe elevate”, ha affermato Lula, evidenziando che negli ultimi 15 anni hanno accumulato un surplus di 410 miliardi di dollari nel commercio bilaterale di beni e servizi.

Tariffe minime sui prodotti americani

Il presidente brasiliano ha inoltre evidenziato come gran parte delle esportazioni americane verso il Brasile godano di esenzioni fiscali, con una tassazione media effettiva sui prodotti statunitensi pari solo al 2,7%. Molti dei principali prodotti esportati dagli USA, come petrolio, aeromobili, gas naturale e carbone, sono esenti da dazi. Questa situazione, secondo Lula, rende evidente la natura politica della decisione di Washington.

Un confronto transatlantico sempre più teso

L’articolo di Lula sul New York Times rappresenta un’escalation nella disputa tra Brasile e Stati Uniti. Le accuse di ingerenza politica e protezionismo mosse dal presidente brasiliano sollevano interrogativi sulla solidità delle relazioni bilaterali e sulla futura cooperazione economica tra i due paesi. La difesa della democrazia e della sovranità nazionale, temi centrali nell’intervento di Lula, risuonano in un contesto globale segnato da crescenti tensioni geopolitiche e dalla polarizzazione politica.

Di atlante

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