Un corteo per la pace e la memoria

La tradizionale Regata Storica di Venezia è stata preceduta quest’anno da un corteo di imbarcazioni carico di significato. L’evento ha voluto unire il ricordo di Alberto Trentini, cooperante veneziano ingiustamente detenuto in Venezuela, con un forte messaggio di solidarietà per il popolo ucraino, colpito dalla guerra.

La sfilata sul Canal Grande

Il corteo, snodatosi lungo il Canal Grande, ha visto protagonista una scialuppa condotta da reduci ucraini provenienti da Odessa. La loro presenza ha suscitato grande emozione e un lungo applauso da parte del pubblico, assiepato lungo le rive del canale. La partecipazione dei reduci testimonia il legame profondo tra Venezia e l’Ucraina, uniti dalla comune aspirazione alla pace.

Ospite d’onore: il sindaco di Odessa

Sulla “Machina”, il palco galleggiante riservato alle autorità, era presente Gennadiy Trukhanov, sindaco di Odessa, città gemellata con Venezia. La sua presenza ha rafforzato ulteriormente il messaggio di solidarietà e vicinanza della città lagunare nei confronti dell’Ucraina, in un momento storico particolarmente difficile.

Bandiere palestinesi

Tra le imbarcazioni ormeggiate lungo il Canale, si notava la presenza di alcune bandiere palestinesi. Un gesto che, seppur non esplicitamente collegato all’evento principale, ha aggiunto un ulteriore elemento di riflessione sulla complessità degli scenari internazionali e sulla necessità di promuovere la pace in ogni angolo del mondo.

Un segnale importante

L’iniziativa di legare la Regata Storica, evento simbolo della tradizione veneziana, a temi di rilevanza globale come la pace e i diritti umani rappresenta un segnale importante. Venezia, città da sempre aperta al dialogo e all’incontro tra culture diverse, si conferma un palcoscenico ideale per lanciare messaggi di speranza e solidarietà.

Di veritas

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