Entrata in Vigore del Data Act: Una Nuova Era per i Dati
Il 12 settembre segna l’entrata in vigore del regolamento UE Data Act, una normativa destinata a trasformare il panorama dell’accesso e dell’utilizzo dei dati generati da prodotti connessi e servizi correlati. Nonostante l’imminente applicazione, molti cittadini e imprese italiane sono ancora poco consapevoli degli effetti e delle conseguenze di questa regolamentazione, che offre però significative opportunità.
Ambito di Applicazione: Dati Personali e Non Personali
Il Data Act si applica sia ai dati personali, rafforzando le disposizioni del GDPR, sia ai dati non personali, come quelli relativi all’utilizzo di macchinari industriali. Questa distinzione è fondamentale, poiché apre nuove prospettive per l’utilizzo dei dati generati da una vasta gamma di dispositivi e servizi.
Gianluigi Marino: Chiarezza e Diffusione delle Informazioni
Gianluigi Marino, Head of AI & Digitalisation dello studio legale Osborne Clarke Italia, sottolinea la complessità delle nuove norme, evidenziando la necessità di una comunicazione chiara e accessibile per favorire la comprensione e l’adozione da parte di utenti e aziende. Marino, autore di un libro sull’argomento, insiste sul ruolo cruciale delle associazioni di categoria, soprattutto per supportare le PMI italiane.
Obblighi e Opzioni del Data Act
Il regolamento introduce obblighi e opzioni per i produttori di oggetti che generano dati, come telecamere connesse, elettrodomestici smart e macchinari industriali. Anche oggetti non originariamente “smart”, come ascensori d’epoca, possono essere dotati di dispositivi connessi per monitorare e gestire l’accesso ai piani.
Accesso Gratuito e Portabilità dei Dati
Il Data Act impone che i dati siano accessibili gratuitamente e in un formato leggibile da dispositivo automatico. Se l’accesso diretto non è possibile, il titolare dei dati deve metterli a disposizione su richiesta. Inoltre, è prevista la condivisione dei dati con terze parti indicate dall’utente, anche a pagamento. Questa disposizione di portabilità è centrale nel testo, permettendo alle aziende di non pagare più per questi dati e di sfruttarli per ottenere vantaggi competitivi.
Superare la Ritrosia e Abbracciare le Soluzioni Connesse
Marino evidenzia l’importanza di superare la riluttanza verso prodotti e soluzioni connesse, sottolineando come una parte del settore industriale stia già beneficiando dell’utilizzo di macchinari connessi e dell’intelligenza artificiale. Il Data Act offre alle PMI, anche attraverso consorzi, l’opportunità di massimizzare i vantaggi derivanti dall’analisi e dall’utilizzo di queste informazioni.</p
Considerazioni Personali
L’entrata in vigore del Data Act rappresenta un’opportunità significativa per l’Italia, ma richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini per comprenderne appieno le implicazioni e sfruttarne i benefici. La trasparenza e l’accessibilità delle informazioni saranno fondamentali per garantire che tutti possano partecipare attivamente a questa nuova era digitale.
