Dalla pagina allo schermo: la storia di Antonio Zagari

La Mostra del Cinema di Venezia si illumina con la presentazione di ‘Ammazzare stanca’, il nuovo film di Daniele Vicari che porta sul grande schermo la toccante storia vera di Antonio Zagari, un uomo nato e cresciuto nel cuore della ‘ndrangheta. Il film, basato sull’omonimo memoriale scritto dallo stesso Zagari, esplora il percorso di un individuo che, dopo anni trascorsi come killer al servizio della sua famiglia criminale, decide di voltare le spalle alla violenza e al sangue che hanno segnato la sua esistenza. Interpretato da Gabriel Montesi, affiancato da Vinicio Marchioni, Selene Caramazza e un cast di talento, ‘Ammazzare stanca’ promette di essere un’intensa riflessione sulla redenzione e la ricerca di libertà.

Il libro, pubblicato per la prima volta nel 1992 e poi riedito nel 2008, ha colpito profondamente il regista Daniele Vicari, che ha visto nella scrittura di Zagari un mezzo per comprendere la propria condizione e interrogarsi sul significato della vita. Il film, prodotto da Mompracem e Rai Cinema, debutterà in sala il 4 dicembre con 01 Distribution, offrendo al pubblico l’opportunità di confrontarsi con una storia di ribellione e cambiamento.

La libertà negata e il peso dell’uccidere

Al centro della narrazione di ‘Ammazzare stanca’ vi è la questione della libertà, un tema che risuona con forza nella storia di Antonio Zagari. Cresciuto in un ambiente dominato dalla figura paterna, interpretata da Vinicio Marchioni, che incarna la tradizione e le regole del mondo ‘ndranghetista, Antonio si rende conto di essere prigioniero di un destino già scritto. La sua ribellione nasce dalla consapevolezza di non poter dire ‘sì’ a un futuro di violenza e sottomissione.

Il film affronta anche il tema dell’uccidere, un’esperienza che segna profondamente la vita di Zagari. Attraverso il suo racconto, emerge la consapevolezza che togliere la vita a un altro essere umano significa rinunciare a una parte di sé, uccidere anche una parte della propria umanità. Una riflessione quanto mai attuale, in un’epoca in cui la violenza sembra essere tornata a far parte della nostra quotidianità.

Un’opera sgrammaticata ma autentica

Il memoriale di Antonio Zagari, da cui il film trae ispirazione, è un’opera cruda e autentica, scritta con uno stile sgrammaticato ma potente. Le parole di Zagari, pur nella loro semplicità, riescono a trasmettere la sua sofferenza, la sua rabbia e il suo desiderio di cambiamento. Daniele Vicari ha saputo cogliere l’essenza di questo testo, trasformandolo in un film che non mancherà di suscitare emozioni e interrogativi nel pubblico.

Un film necessario per riflettere sulla violenza e la redenzione

‘Ammazzare stanca’ è un film necessario, che ci invita a riflettere sulla violenza, sulla criminalità organizzata e sulla possibilità di redenzione. La storia di Antonio Zagari è un esempio di coraggio e di ribellione, un invito a non arrendersi mai e a cercare sempre la propria strada, anche quando il destino sembra già segnato. Il film di Daniele Vicari, con la sua regia intensa e le interpretazioni magistrali degli attori, promette di essere un’esperienza cinematografica indimenticabile.

Di euterpe

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