Un fronte euroasiatico contro l’Occidente
In un incontro ad alto livello a Tanjin, Cina, Vladimir Putin e Xi Jinping hanno ostentato un’alleanza rafforzata, lanciando un chiaro messaggio all’Occidente. Ignorando gli ultimatum di Stati Uniti ed Europa riguardo alle intenzioni sul conflitto ucraino, Putin ha unito le forze con Xi per promuovere la ‘Global Governance Initiative’ (GGI), un piano ambizioso volto a creare un nuovo ordine mondiale alternativo a quello guidato dagli Stati Uniti emerso dopo la Seconda Guerra Mondiale.
La ‘Global Governance Initiative’ di Xi Jinping
Xi Jinping ha presentato la GGI come un’iniziativa per costruire un sistema globale più giusto ed equo, riducendo il divario tra il Nord e il Sud del mondo. Durante i lavori, ha criticato la mentalità della Guerra Fredda, l’egemonismo e il protezionismo, mirando chiaramente alle politiche dell’amministrazione Trump. Xi ha sottolineato l’importanza di principi come l’uguaglianza sovrana, lo stato di diritto internazionale, il multilateralismo e un approccio incentrato sulle persone, proponendo azioni concrete per affrontare le sfide globali.
Putin difende l’offensiva in Ucraina
Nel suo intervento, Vladimir Putin ha difeso le ragioni dell’offensiva russa in Ucraina, incolpando l’Occidente per aver innescato la crisi. Secondo Putin, il conflitto è il risultato di un colpo di Stato in Ucraina, sostenuto e provocato dall’Occidente, e dei continui tentativi di trascinare l’Ucraina nella NATO. Ha elogiato gli sforzi di mediazione della Turchia e ha avuto incontri bilaterali con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, oltre a colloqui con il premier indiano Narendra Modi.
Rafforzamento dei legami con l’India
L’incontro ha visto anche un rafforzamento dei legami tra Russia e India. Putin e Modi sono stati fotografati insieme e hanno avuto colloqui bilaterali, durante i quali Modi ha auspicato una fine rapida del conflitto in Ucraina e una pace stabile. Nonostante le tensioni passate, Modi e Xi hanno concordato sulla necessità di considerare i loro paesi come partner di cooperazione, non rivali, segnando un’ulteriore tappa nel disgelo tra le due nazioni più popolose del mondo.
La Shanghai Cooperation Organisation (SCO)
L’evento si è svolto nel contesto del vertice della Shanghai Cooperation Organisation (SCO), un’organizzazione che include Cina, India, Russia, Pakistan, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Bielorussia, con altri paesi affiliati come osservatori o partner di dialogo. La SCO è promossa come un’alternativa alle alleanze tradizionali occidentali, come la NATO, e mira a rappresentare un modello di collaborazione non occidentale.
La reazione degli Stati Uniti
Il riallineamento trilaterale tra Russia, Cina e India non è passato inosservato agli Stati Uniti. Il presidente americano Donald Trump ha criticato l’India per i suoi affari con la Russia e ha accusato New Delhi di non aver ridotto i dazi abbastanza rapidamente. La competizione tra le potenze globali si intensifica, con la Cina e la Russia che cercano di espandere la loro influenza nel Sud globale e sfidare l’ordine mondiale esistente.
Implicazioni geopolitiche del nuovo asse euroasiatico
La convergenza di interessi tra Russia, Cina e India, unita alla presentazione della Global Governance Initiative, segnala un tentativo concertato di rimodellare l’ordine mondiale. Mentre l’Occidente affronta sfide interne e divisioni, l’ascesa di un blocco euroasiatico potrebbe portare a una frammentazione del potere globale e a nuove dinamiche geopolitiche. Sarà cruciale osservare come questa evoluzione influenzerà le relazioni internazionali, il commercio e la sicurezza nel prossimo futuro.
