L’accorato appello di Papa Francesco per la Terra Santa
Durante l’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha lanciato un appello appassionato per la Terra Santa, definendola “terra a tutti tanto cara”. Il Pontefice si è associato alla dichiarazione congiunta dei patriarchi di Gerusalemme, Teofilo III e del cardinale Pierbattista Pizzaballa, che hanno espresso con forza la loro preoccupazione per la popolazione civile di Gaza. Papa Francesco ha supplicato per la liberazione degli ostaggi, un cessate il fuoco permanente, l’ingresso degli aiuti umanitari e il rispetto del diritto umanitario, con particolare attenzione alla tutela dei civili e al divieto di punizioni collettive e spostamenti forzati.
La CEI si unisce all’appello dei patriarchi di Gerusalemme
La presidenza della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha prontamente aderito all’appello di Papa Francesco e dei patriarchi di Gerusalemme, facendo proprie le loro parole. La CEI ha ammonito che “non può esserci futuro basato sulla prigionia, lo sfollamento dei palestinesi o la vendetta”, sottolineando che “non è questa la giusta via” e che non vi è alcuna ragione che giustifichi lo sfollamento deliberato e forzato di civili.
La comunità cristiana di Gaza in agitazione
La comunità cristiana di Gaza, già provata dagli eventi tragici del 7 Ottobre, vive in uno stato di crescente agitazione insieme al resto della popolazione di Gaza City. Dopo che l’Idf (Forze di Difesa Israeliane) ha ritenuto “inevitabile” l’evacuazione di Gaza City, è giunta la conferma dell’emissione di un ordine di allontanamento dalla chiesa di San Porfirio, una chiesa ortodossa che ha già subito bombardamenti.
La testimonianza di Padre Gabriel Romanelli dalla Sacra Famiglia
Padre Gabriel Romanelli, il sacerdote della Sacra Famiglia a cui Papa Francesco telefonava quotidianamente, ha assicurato che la sua comunità continuerà la sua missione con umiltà. Nonostante le difficoltà, Padre Gabriel ha dichiarato che non si sposteranno a sud, poiché equivarrebbe a una condanna a morte. Nel complesso parrocchiale sono rifugiate circa 500 persone, tra cui bambini disabili, malati gravi e anziani che soffrono per la mancanza di cure e medicinali. Padre Gabriel ha descritto una situazione di ansia diffusa a causa dei continui bombardamenti e del crescente numero di morti e feriti.
L’impegno diplomatico del Vaticano e le parole di Padre Faltas
Il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, è attivamente impegnato sul fronte diplomatico, mantenendo contatti con l’amministrazione americana. Il cardinale Parolin ha espresso l’auspicio che dai colloqui internazionali derivanti dalla visita del ministro degli esteri israeliano a Washington, Gideon Sa’ar, possano giungere segnali concreti, in linea con le richieste del Papa: un cessate il fuoco, un accesso sicuro degli aiuti umanitari, il rispetto del diritto umanitario internazionale e l’evitare una punizione collettiva. Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, ha espresso con durezza la sua condanna: “Chi affama, espropria, esilia, offende l’umanità”.
Un appello alla coscienza globale
La situazione a Gaza richiede un intervento immediato e concertato da parte della comunità internazionale. Le parole di Papa Francesco, dei patriarchi di Gerusalemme e della CEI risuonano come un appello alla coscienza globale, un invito a porre fine alle sofferenze della popolazione civile e a ricercare una soluzione pacifica e duratura al conflitto, nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali.
