Dettagli dei Contratti di Solidarietà
A partire dal primo settembre e fino alla fine dell’anno, Stellantis ha attivato contratti di solidarietà nello stabilimento di Mirafiori, coinvolgendo diverse aree produttive cruciali. Tra queste, la Carrozzeria (sulle linee della 500 Bev e Maserati), le Presse, la Costruzione Stampi e il Mould Shop di Grugliasco e San Benigno Canavese. Complessivamente, la misura interessa 2.297 lavoratori, di cui 2.043 operai e 254 impiegati e quadri.
Condizioni e Percentuali di Riduzione dell’Orario di Lavoro
I contratti di solidarietà, definiti ‘difensivi’ dai sindacati, prevedono una riduzione dell’orario di lavoro su base mensile. La percentuale massima dei lavoratori coinvolti sarà pari all’80% come media del personale interessato, mentre la riduzione massima dell’orario di lavoro per ciascun lavoratore non potrà superare il 90% nell’intero periodo di validità del contratto. Questo meccanismo mira a distribuire equamente il peso della contrazione produttiva tra i dipendenti.
Misure di Supporto e Flessibilità
In accordo con i sindacati, è stata prevista la possibilità di utilizzare meccanismi di ‘prestiti’, distacchi e trasferimenti di personale interessato dai contratti di solidarietà presso altre unità di Stellantis Europe o altre società del gruppo. Queste opzioni saranno valutate con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA) per garantire la massima trasparenza e tutela dei lavoratori. Inoltre, l’azienda si è impegnata ad anticipare il trattamento di integrazione salariale ai lavoratori, fornendo un sostegno economico immediato.
Prospettive Future e Richieste Sindacali
Nonostante le aspettative future siano considerate più rosee grazie all’imminente produzione della 500 ibrida, la situazione rimane complessa per i lavoratori Stellantis e per l’indotto torinese. I sindacati (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri Fiat) sottolineano che, dopo anni di difficoltà e ricorso alla cassa integrazione, ai lavoratori vengono chiesti ulteriori sacrifici economici a causa della mancanza di produzione. In attesa del modello ibrido, i sindacati chiedono l’assegnazione di un nuovo modello da affiancare alla 500 a Mirafiori, per garantire un futuro più sereno e sostenibile ai lavoratori e all’indotto.
Il Contesto Economico e Produttivo
La decisione di ricorrere ai contratti di solidarietà si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione dell’industria automobilistica, con la transizione verso veicoli elettrici e ibridi che comporta sfide significative per gli stabilimenti tradizionali. La carenza di componenti, le fluttuazioni della domanda e la necessità di investimenti in nuove tecnologie contribuiscono a creare incertezza e a richiedere misure di flessibilità come quelle adottate a Mirafiori. La situazione è ulteriormente complicata dalla crisi economica globale e dalle tensioni geopolitiche, che influenzano la produzione e la catena di approvvigionamento.
L’Impatto sull’Indotto Torinese
La crisi produttiva di Stellantis ha un impatto significativo sull’indotto torinese, composto da numerose piccole e medie imprese che dipendono dalla produzione automobilistica. La riduzione dell’attività a Mirafiori si traduce in minori ordini e difficoltà economiche per queste aziende, con conseguenze sull’occupazione e sulla stabilità economica del territorio. Le richieste dei sindacati di un nuovo modello da affiancare alla 500 mirano anche a proteggere e rilanciare l’indotto, garantendo un futuro più solido per l’intera filiera.
Riflessioni sulla Situazione di Mirafiori
La vicenda di Mirafiori è un esempio emblematico delle sfide che l’industria automobilistica sta affrontando in questa fase di transizione. Mentre l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale offrono nuove opportunità, è fondamentale che le aziende e le istituzioni collaborino per garantire una transizione giusta e inclusiva, che protegga i lavoratori e sostenga le comunità locali. L’assegnazione di nuovi modelli e investimenti strategici sono essenziali per garantire un futuro prospero a Mirafiori e all’indotto torinese.
