Accoglienza in fase avanzata e prezzi accessibili
A soli tre mesi dalla Conferenza delle Parti (Cop30) delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in programma a novembre a Belém, capitale dello stato brasiliano del Pará, il governatore Helder Barbalho ha fornito un aggiornamento sullo stato dei preparativi. Barbalho, esponente del Movimento Democratico Brasiliano (Mdb), ha assicurato che l’organizzazione dell’evento procede a pieno ritmo, con particolare attenzione all’accoglienza delle delegazioni internazionali. Durante un seminario Esfera tenutosi a San Paolo, il governatore ha dichiarato: “Abbiamo prezzi nella fascia della ragionevolezza per l’alta stagione e già 47 Paesi confermati. Ogni giorno si aggiungono nuove adesioni”.
Un aspetto cruciale sottolineato da Barbalho è l’impegno a garantire prezzi accessibili per l’alloggio, specialmente per i Paesi a basso reddito. Il governo statale e quello federale hanno collaborato direttamente con le ambasciate per bloccare 2.340 posti letto, con tariffe che variano da 100 a 200 dollari per i Paesi a basso reddito, fino a 600 dollari per quelli a reddito medio. Questo sforzo mira a facilitare la partecipazione di tutte le nazioni, indipendentemente dalla loro situazione economica.
Obiettivo: superare le 100 delegazioni
Il governatore Barbalho ha evidenziato l’importanza di garantire a ogni delegazione un numero adeguato di stanze per i negoziatori, stimando un fabbisogno di almeno 10-15 stanze per delegazione, considerando che i negoziati si protrarranno per oltre dieci giorni a Belém. L’obiettivo dichiarato è superare le 100 delegazioni presenti, un traguardo ambizioso se si considera che ai negoziati di Baku hanno partecipato 56 mila persone.
Un elemento centrale della Cop30 sarà l’equilibrio tra Paesi sviluppati, Paesi in via di sviluppo, isole particolarmente vulnerabili all’aumento delle temperature e Stati poveri. L’attenzione sarà focalizzata sulla costruzione di modelli sostenibili, supportati da finanziamenti climatici adeguati. Questo approccio mira a promuovere una transizione equa e inclusiva verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Inclusività e partecipazione popolare
Un tratto distintivo della Cop30 di Belém sarà l’enfasi sull’inclusività e la partecipazione popolare. A differenza delle Cop di Baku e Dubai, che sono state criticate per le restrizioni imposte alla società civile, il Brasile intende promuovere un “forte stimolo alla partecipazione popolare”. In particolare, si prevede una massiccia presenza dei popoli indigeni, che dovrebbero superare di gran lunga i circa 3.000 partecipanti registrati in Azerbaigian. Questo impegno per l’inclusione riflette la volontà del Brasile di dare voce alle comunità più colpite dai cambiamenti climatici e di promuovere soluzioni che tengano conto delle loro esigenze e conoscenze tradizionali.
La replica alle critiche
In risposta alle critiche sollevate dal panamense João Carlos Montereis Gomes, vicepresidente della Convenzione Onu sul clima, il governatore Barbalho ha liquidato la questione con una certa nonchalance, affermando di non conoscerlo. Questo episodio evidenzia le sfide e le tensioni che spesso accompagnano eventi internazionali di tale portata, dove diverse prospettive e priorità possono entrare in conflitto.
Un’opportunità per il Brasile e per il mondo
La Cop30 di Belém rappresenta un’opportunità cruciale per il Brasile e per il mondo intero. Il Brasile, in quanto custode di una parte significativa della foresta amazzonica, ha un ruolo chiave da svolgere nella lotta contro i cambiamenti climatici. L’impegno del governo brasiliano a promuovere l’inclusività, l’accessibilità e la partecipazione popolare è un segnale positivo, che potrebbe contribuire a creare un ambiente più favorevole per negoziati costruttivi e per l’adozione di misure ambiziose. Tuttavia, è fondamentale che le promesse si traducano in azioni concrete, e che i finanziamenti climatici siano effettivamente mobilitati per sostenere i Paesi più vulnerabili nella loro transizione verso un futuro sostenibile. La Cop30 di Belém potrebbe segnare un punto di svolta nella cooperazione internazionale per il clima, ma il successo dipenderà dalla volontà di tutte le parti di impegnarsi seriamente e di superare le divisioni.
