Un romanzo di ribellione e riscrittura
Laura Pariani, insignita del Premio Fondazione Il Campiello alla Carriera 2025, presenta ‘Primamà’ (La nave di Teseo), un’opera che celebra la forza delle parole e delle donne. Il romanzo, in uscita il 9 settembre, narra una storia di ribellione che riscrive la storia del mondo attraverso la lente dell’esperienza femminile.
La voce di Primamà: una nuova genesi
Dopo la morte del millenario Adàm, Eva, ora chiamata Primamà, si ritrova sola in una terra senza nome. In questo scenario, Primamà si dedica a raccontare storie, curare con le erbe e plasmare figure d’argilla per i defunti. La sua voce antica e sapiente ripercorre i millenni, offrendo una nuova genesi del mondo, focalizzata sulle donne, sulla terra, sull’acqua e sulla memoria.
Resistenza e trasmissione del sapere
In un villaggio fuori dal tempo, dove gli uomini venerano un dio punitivo e le donne si affidano alla Mamagrànda del mondo-di-sotto, Primamà si erge contro l’ordine patriarcale. Attraverso l’educazione delle giovani all’ascolto, all’immaginazione e alla libertà, Primamà cerca di resistere, ricordare e tramandare. Accompagnata dal suo uccello guida, Scighéta-bèla, e dalle sue storie-belòrie, Primamà fonde mito e realtà in un atto di resistenza culturale.
Uno stile unico tra dialetto e oralità
‘Primamà’ si distingue per la sua lingua ricca e musicale, che mescola il dialetto lombardo con la musicalità dell’oralità contadina. Questo stile unico conferisce al romanzo un’atmosfera suggestiva e autentica, immergendo il lettore in un mondo antico e profondamente radicato nella tradizione.
Un’ode alla resilienza femminile
‘Primamà’ di Laura Pariani è un’opera potente che invita a riflettere sul ruolo delle donne nella storia e sulla forza della narrazione come strumento di resistenza. Il romanzo celebra la capacità femminile di custodire la memoria, tramandare il sapere e opporsi alle ingiustizie, offrendo una prospettiva nuova e stimolante sulla genesi del mondo.
