Un blitz che divide la politica
Lo sgombero del Leoncavallo, storico centro sociale milanese, ha immediatamente infiammato il dibattito politico. Esponenti della sinistra denunciano un’operazione volta a distogliere l’attenzione dai problemi reali del paese. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha criticato l’intervento paragonandolo all’occupazione di territori palestinesi da parte di Israele, chiedendo coerenza al governo Meloni. Il senatore dem Filippo Sensi ha sintetizzato la posizione della sinistra affermando: ‘Matematico: quando stanno nelle peste, torna la ruspa’.
Speculazioni immobiliari e tempistiche sospette
Mentre Brioschi, la società immobiliare della famiglia Cabassi proprietaria dell’immobile occupato dal Leoncavallo, vede impennarsi il proprio titolo in Borsa (+4,24%), si moltiplicano le voci che collegano lo sgombero all’imminente festa di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), prevista per i primi di settembre proprio negli spazi del centro sociale. L’anticipo a sorpresa dell’operazione, secondo alcuni, sarebbe una mossa del governo per impedire che il Leoncavallo diventasse palcoscenico di un evento politico di rilievo.
Doppiopesismo e confronto con Casapound
Un’ulteriore fonte di polemica è il presunto doppiopesismo del governo, accusato di agire con durezza contro il Leoncavallo, considerato un centro sociale di sinistra, mentre tollera l’occupazione di uno stabile a Roma da parte di Casapound, gruppo di ispirazione fascista. Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha dichiarato: ‘Lo sgombero del Leoncavallo dimostra ancora una volta l’ipocrisia e il doppiopesismo di questo governo’. L’Anpi ha rincarato la dose, sottolineando come il ministro Piantedosi non abbia mai agito contro Casapound.
Salvini tra passato e presente
Matteo Salvini, leader della Lega, ha plaudito all’iniziativa del ministro Piantedosi, definendola un cambio di rotta rispetto a ‘decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra’. Tuttavia, sul web sono ricomparse sue dichiarazioni giovanili in cui lodava i giovani ‘leoncavallini’, ricordando di aver frequentato il centro sociale in età liceale e di essersi ritrovato ‘in quelle idee, in quei bisogni’.
La difesa d’ufficio di Casapound
In un comunicato, Casapound ha preso le difese dell’operato del governo, sottolineando come la loro occupazione sia l’unica in cui sventola il tricolore, a differenza delle ‘centinaia di occupazioni rosse e di immigrati presenti a Roma e in tutta Italia’.
Un’operazione complessa dalle molteplici sfaccettature
Lo sgombero del Leoncavallo è un evento complesso che si presta a diverse interpretazioni. Al di là delle motivazioni ufficiali legate al ripristino della legalità, emergono questioni politiche, speculazioni immobiliari e un confronto ideologico tra diverse visioni della società. La gestione di queste situazioni richiede un approccio equilibrato, che tenga conto sia del rispetto delle leggi che della salvaguardia di spazi sociali e culturali che, pur nella loro irregolarità, possono rappresentare un valore per la comunità.
