L’addio a un gigante della televisione
L’Italia è in lutto per la scomparsa di Pippo Baudo, il “re dei presentatori”, deceduto ieri sera all’età di 89 anni al Campus Biomedico di Roma. La notizia, diffusa dall’ANSA e confermata dal suo storico legale e amico Giorgio Assumma, ha scosso il mondo dello spettacolo e l’intero Paese. Fin dalle prime ore del mattino, una folla di giornalisti e cittadini si è radunata presso il Campus Biomedico, in attesa dell’apertura della camera ardente per dare l’ultimo saluto a questo gigante della televisione italiana.
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Pippo Baudo ha segnato la storia della televisione italiana con una carriera lunghissima e ricca di successi. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il suo profondo dolore, ricordando la professionalità, la cultura, il garbo e la straordinaria capacità di Baudo di interpretare i gusti e le aspettative dei telespettatori italiani.
Una carriera costellata di successi e record
Pippo Baudo è stato un vero e proprio monumento della televisione italiana, insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, il massimo riconoscimento conferitogli dal Presidente Mattarella nel 2021. Con i suoi 89 anni, ha collezionato numerosi record, tra cui quello di aver condotto ben 13 Festival di Sanremo, eguagliando leggende come Mike Bongiorno e Amadeus.
La sua ultima apparizione pubblica risale alla festa per i 90 anni di Pierfrancesco Pingitore, dove è stato immortalato sorridente, seppur in sedia a rotelle, circondato da amici e colleghi. La sua presenza nel mondo dello spettacolo è stata costante e significativa, lasciando un’impronta indelebile nel cuore degli italiani.
Un talento scopritore di talenti
Pippo Baudo non è stato solo un grande presentatore, ma anche un talent scout eccezionale. Ha scoperto e lanciato nel mondo dello spettacolo artisti del calibro di Laura Pausini, Lorella Cuccarini, Al Bano, Gigi D’Alessio, Alessandra Martinez, Tosca D’Aquino, Beppe Grillo, il Trio Solenghi-Lopez-Marchesini, Eros Ramazzotti, Barbara D’Urso, Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi, Gianluca Grignani e Anna Tatangelo. Un fiuto infallibile che ha contribuito a plasmare il panorama musicale e televisivo italiano.
Nonostante i suoi numerosi successi, Baudo ha sempre avuto un grande rimpianto: non aver mai lavorato con Raffaella Carrà. Un desiderio espresso con commozione al momento della scomparsa della showgirl, regina della televisione italiana.
Oltre 150 programmi e un amore per la musica
Con oltre 150 programmi all’attivo, tra cui titoli iconici come Settevoci, Canzonissima, Domenica in, Fantastico, Serata d’onore e Novecento, Pippo Baudo ha superato i 60 anni di carriera, coinvolgendo diverse generazioni nei suoi show. Ha anche diretto lo Stabile di Catania e scritto brani musicali per altri artisti, dimostrando la sua versatilità e il suo amore per il mondo dello spettacolo a 360 gradi.
Laureato in giurisprudenza, Baudo ha sempre coltivato una grande passione per la musica, sognando di diventare direttore d’orchestra. Un sogno mai realizzato, ma che lo ha portato a stringere una forte amicizia con Pippo Caruso, ammirandone la bravura e l’emozione di dirigere un’orchestra.
Gli esordi e l’ascesa al successo
Trasferitosi a Roma per inseguire il sogno del piccolo schermo, Pippo Baudo ha fatto il suo esordio nel 1966 con Settevoci, diventando rapidamente uno dei volti più amati della televisione italiana. Nel 1967 è al fianco di Corrado, Enzo Tortora e Mike Bongiorno a Sabato Sera, e nel 1968 presenta il suo primo Festival di Sanremo con Luisa Rivelli, dando il via a una lunga e fortunata serie di conduzioni.
Show dopo show, Baudo si è affermato come il conduttore per eccellenza, colto, garbato e capace di intrattenere il pubblico con intelligenza e professionalità. Canzonissima, Luna Park, Domenica in e Fantastico sono solo alcuni dei programmi che hanno contribuito a consacrarlo come un’icona della televisione italiana.
Momenti difficili e controversie
La carriera di Pippo Baudo non è stata priva di momenti difficili e controversie. Nel 1991, la sua casa di Santa Tecla in Sicilia fu oggetto di un attentato dinamitardo per essersi scagliato contro la mafia durante una commemorazione del giudice Chinnici. Fortunatamente, la villa era vuota quella notte.
Nel 1986, durante il ‘Fantastico 7’, rischiò una crisi internazionale con l’Iran a causa di uno sketch del trio Lopez, Solenghi, Marchesini sull’Ayatollah Khomeini. Nella stessa edizione, il monologo di Beppe Grillo contro Craxi costò al comico ligure l’esilio dalla Rai. Nonostante le difficoltà, Baudo ha sempre continuato a portare avanti il suo lavoro con passione e dedizione.
Un uomo di cultura e di spettacolo
Pippo Baudo ha sempre dato spazio nei suoi programmi ai temi difficili della storia contemporanea e della cultura, ospitando scrittori, registi, attori e intellettuali del calibro di Moravia, la Fallaci, Arbasino e Montanelli. Un uomo di cultura a tutto tondo, capace di intrattenere e informare il pubblico con intelligenza e sensibilità.
Tra gli aneddoti più ricordati, Baudo ha spesso raccontato di quando Benigni gli toccò le parti intime durante un monologo a Sanremo, suscitando la reazione di un parlamentare che presentò un’interrogazione parlamentare per violenza sessuale.
La vita privata e gli affetti
Pippo Baudo ha avuto cinque importanti legami sentimentali: Mirella Adinolfi (da cui ha avuto Alessandro, riconosciuto dopo anni), Angela Lippi (da cui ha avuto la figlia Tiziana), Alida Chelli, Adriana Russo e Katia Ricciarelli, che ha sposato con sfarzo a Catania nel 1986 e da cui ha divorziato nel 2007.
Nel 2019, la Rai ha festeggiato i suoi 60 anni di carriera con Buon Compleanno…Pippo, una serata speciale in prima serata su Rai1, con la partecipazione di numerosi colleghi e amici che gli hanno reso omaggio con affetto e stima.
Un’eredità culturale inestimabile
La scomparsa di Pippo Baudo segna la fine di un’epoca per la televisione italiana. Un uomo che ha saputo interpretare i gusti e le aspettative del pubblico, lanciando talenti e promuovendo la cultura in tutte le sue forme. La sua eredità culturale è inestimabile e continuerà a vivere nei ricordi e nel cuore di tutti gli italiani.
