La Decisione dell’Ente Fieristico
L’edizione 2025 della Fiera del Levante di Bari, in programma dal 13 al 21 settembre, sarà priva della partecipazione di Israele. Questa decisione è stata presa dall’Ente fieristico in linea con la posizione della Regione Puglia, che già a maggio aveva interrotto le relazioni con rappresentanti istituzionali di Tel Aviv, citando il “genocidio in corso nella Striscia di Gaza”. La scelta è stata influenzata anche da un ordine del giorno del Consiglio comunale di Bari, che ha dichiarato la presenza israeliana “non gradita”.
Motivazioni e Reazioni Politiche
La Nuova Fiera del Levante ha dichiarato di aver accettato l’invito del sindaco di Bari, Vito Leccese, di escludere Israele da attività fieristiche, istituzionali ed economiche. Palazzo di città ha specificato in una comunicazione che la partecipazione dello Stato di Israele non è gradita fino a quando non cesserà l’intervento militare nella Striscia di Gaza e le violazioni dei diritti umani. L’ente fieristico ha preso le distanze dalle “atrocità del genocidio in corso contro il popolo palestinese” e ha promosso l’iniziativa di candidare i bambini di Gaza al premio Nobel per la pace 2025. La decisione ha suscitato immediate reazioni politiche. Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha espresso sdegno e solidarietà a Israele, accusando il Comune di Bari e il sindaco Leccese di “antisemitismo”. Il sindaco Leccese ha respinto le accuse, definendole un “grottesco cortocircuito della storia” e sottolineando che l’esclusione è un gesto di protesta contro il governo Netanyahu, ritenuto responsabile della morte di migliaia di persone e della grave crisi umanitaria a Gaza.
Francesca Albanese e il Contesto Internazionale
La decisione di escludere Israele dalla Fiera del Levante avviene in un contesto in cui la città di Bari ha consegnato le chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi. Albanese è stata sanzionata dagli Stati Uniti con l’accusa di promuovere una campagna politica ed economica contro Usa e Israele. Questo evento aggiunge ulteriore peso alle tensioni politiche e diplomatiche che circondano la partecipazione di Israele a eventi internazionali.
Implicazioni Economiche e Culturali
L’assenza di Israele alla Fiera del Levante 2025 avrà implicazioni economiche e culturali. Uno stand dedicato a Israele, tradizionalmente presente nella galleria delle Nazioni, non sarà allestito. Appassionati di artigianato potrebbero non avere l’opportunità di acquistare prodotti tipici come candelabri Menorah e oggetti in ceramica decorata. Questa esclusione rappresenta un segnale forte, ma anche una perdita di opportunità per lo scambio culturale e commerciale tra Israele e la regione Puglia.
Un Gesto Simbolico con Profonde Implicazioni
La decisione di escludere Israele dalla Fiera del Levante è un gesto simbolico che riflette le crescenti tensioni internazionali e le profonde divisioni sull’approccio al conflitto israelo-palestinese. Mentre alcuni vedono questa mossa come un atto di solidarietà verso il popolo palestinese, altri la interpretano come un’ingiusta penalizzazione nei confronti di Israele. È fondamentale che il dibattito rimanga equilibrato e rispettoso, evitando generalizzazioni e concentrandosi sulla ricerca di soluzioni pacifiche e durature per la regione.
