Dettagli del Tragico Evento
Nella notte tra il 14 e il 15 agosto, in un appartamento al secondo piano di via Pomposa, nel quartiere Corvetto di Milano, Nunzia Antonia Mancini, 64 anni, ha ucciso il suo compagno da quarant’anni, Vincenzo Ferrigno, 73 anni. L’omicidio è avvenuto in un’abitazione di un palazzo di case popolari dell’Aler alla periferia sud del capoluogo lombardo. Dopo aver tentato di accoltellarlo, la donna ha soffocato Ferrigno con un cuscino. Immediatamente dopo, ha telefonato alla polizia, confessando l’accaduto e portando all’arresto da parte degli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura.
La Confessione e il Contesto
“Non ce la facevo più a prendermi cura di lui”, avrebbe detto Nunzia Antonia Mancini agli agenti, motivando il gesto estremo. Vincenzo Ferrigno, ex edicolante della zona Corvetto, era da tempo gravemente malato, affetto da ictus multipli che lo avevano reso completamente dipendente dall’assistenza della compagna. La notte di Ferragosto, in una Milano deserta e afosa, la donna, già provata da problemi di salute, ha ceduto alla disperazione, ponendo fine alla vita del compagno.
Il Calvario degli Ultimi Anni
Davanti al pm di turno, Maria Cristina Ria, Nunzia Antonia Mancini ha descritto il calvario degli ultimi tre anni: il primo ictus di Ferrigno, il progressivo aggravarsi delle sue condizioni, la necessità di cure continue e la mancanza di supporto esterno, aggravata dalle precarie condizioni economiche della coppia. La donna è ora accusata di omicidio e si trova nel carcere di San Vittore.
Precedenti Simili in Lombardia
Questo tragico evento segue altri episodi simili avvenuti recentemente in Lombardia. A Parabiago, un uomo di 79 anni ha tentato di uccidere la moglie malata con un taglierino prima di togliersi la vita. A Castiraga Vidardo, un uomo di 83 anni ha soffocato la moglie disabile, sostenendo che fosse stata una decisione condivisa, prima di tentare il suicidio.
Riflessioni sulla Solitudine e la Disperazione
La tragedia di Milano, come gli altri casi recenti in Lombardia, solleva interrogativi profondi sulla solitudine degli anziani e sul peso insostenibile che grava spesso sui caregiver familiari. La mancanza di supporto adeguato e le difficoltà economiche possono portare a situazioni di disperazione estrema, culminando in gesti tragici. È fondamentale che la società e le istituzioni si impegnino a fornire assistenza e sostegno a chi si trova in queste condizioni, per prevenire simili drammi.
