Un appello alla realtà e alla resilienza

Durante l’omelia della messa per l’Assunzione celebrata ad Abou Gosh, il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, ha lanciato un messaggio di realismo e speranza. Pur esprimendo il desiderio universale di una rapida conclusione del conflitto attuale e delle sue devastanti conseguenze, ha avvertito di non cedere a facili illusioni.

Le cicatrici invisibili della guerra

“La fine della guerra non segnerebbe comunque la fine delle ostilità e del dolore che esse causeranno,” ha affermato il Cardinale Pizzaballa. Ha sottolineato come, anche in assenza di combattimenti, il desiderio di vendetta e l’ira continueranno ad albergare nel cuore di molti. Il male, ha aggiunto, persisterà nella sua attività, adattandosi e trovando nuove forme di espressione. Per molto tempo, le comunità dovranno affrontare le conseguenze profonde e durature del conflitto sulla vita delle persone.

La lotta contro il male e la memoria delle vittime

Il Cardinale Pizzaballa ha fatto riferimento all’immagine del drago, simbolo del male, presente nelle letture del giorno, ricordando che, sebbene la vittoria finale sia certa, è necessario sopportare e resistere durante il periodo in cui il drago continua ad imperversare nella storia. Ha poi espresso un pensiero commosso per le vittime innocenti, non solo in Terra Santa, a Gaza, ma in ogni angolo del mondo, assicurando che il loro sangue non sarà dimenticato e non andrà perduto nella storia.

Abou Gosh, un luogo di fede e storia

La messa è stata celebrata ad Abou Gosh, un villaggio situato a circa 10 chilometri a ovest di Gerusalemme. Noto per la sua atmosfera pacifica e la sua importanza storica e religiosa, Abou Gosh ospita il monastero benedettino di Santa Maria della Resurrezione, un luogo di pellegrinaggio e spiritualità che accoglie fedeli da tutto il mondo.

Un monito alla responsabilità collettiva

Le parole del Cardinale Pizzaballa risuonano come un monito alla responsabilità collettiva. La fine della guerra è solo il primo passo verso la ricostruzione di una società ferita. È necessario un impegno costante per superare l’odio, promuovere la riconciliazione e costruire un futuro di pace e giustizia per tutti.

Di veritas

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