Il programma ‘Più Medici’ al centro della polemica

Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha preso posizione in difesa del programma ‘Più Medici’, un’iniziativa implementata nel paese a partire dal 2013 in collaborazione con il governo cubano. Il programma, interrotto durante la presidenza di Jair Bolsonaro (2019-2022), è stato rilanciato da Lula nel suo terzo mandato, iniziato nel 2023. La sua difesa giunge in risposta alla decisione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti di revocare i visti a funzionari governativi di diversi paesi, tra cui il Brasile, a causa del coinvolgimento nel programma delle missioni mediche cubane.

Le accuse degli Stati Uniti

Secondo Washington, il programma ‘Più Medici’ rappresenta uno schema in cui i professionisti della salute cubani vengono “affittati” ad altri paesi a prezzi elevati, mentre la maggior parte del loro salario viene trattenuto dalle autorità cubane. Gli Stati Uniti sostengono che tale sistema arricchisce il governo cubano a discapito del popolo cubano, privato di cure mediche essenziali. La decisione di revocare i visti è stata motivata dalla volontà di contrastare quello che viene definito uno sfruttamento dei medici cubani.

La risposta di Lula e la critica al blocco USA

Lula ha reagito con fermezza alla decisione statunitense, difendendo la relazione del Brasile con Cuba e criticando il blocco economico imposto dagli Stati Uniti all’isola da oltre 70 anni. Durante un evento a Goiana, nello stato del Pernambuco, Lula ha menzionato la revoca del visto a Mozart Julio Tabosa Sales, segretario del ministero della Salute brasiliano, affermando che la motivazione risiede nel suo coinvolgimento con Cuba. Il presidente brasiliano ha sottolineato l’importanza del rispetto verso il popolo cubano, vittima di un blocco che, a suo dire, non ha alcuna ragione di esistere. Lula ha esortato gli Stati Uniti a riconoscere i propri errori e a permettere ai cubani di vivere in pace, senza cercare di imporre il proprio volere al mondo.

Il contesto del programma ‘Più Medici’

Il programma ‘Più Medici’ è stato lanciato con l’obiettivo di portare assistenza sanitaria nelle aree più remote e svantaggiate del Brasile, dove la presenza di medici era insufficiente. La collaborazione con Cuba ha permesso di reclutare un gran numero di medici cubani, che hanno contribuito a colmare le lacune del sistema sanitario brasiliano. Tuttavia, il programma è stato oggetto di critiche da parte di chi lo considera una forma di sfruttamento del lavoro medico e una violazione dei diritti umani.

Un equilibrio delicato tra cooperazione e diritti

La vicenda del programma ‘Più Medici’ solleva questioni complesse riguardo alla cooperazione internazionale, ai diritti dei lavoratori e alle dinamiche geopolitiche. Da un lato, il programma ha indubbiamente contribuito a migliorare l’accesso alle cure mediche in Brasile, soprattutto nelle aree più disagiate. Dall’altro, le accuse di sfruttamento del lavoro medico e la controversa gestione dei salari da parte del governo cubano sollevano legittimi dubbi etici. La posizione di Lula, che difende la cooperazione con Cuba ma critica il blocco statunitense, riflette la complessità della situazione e la necessità di trovare un equilibrio tra solidarietà internazionale e rispetto dei diritti umani.

Di atlante

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