Dramma nel Carcere Minorile di Treviso

Nella tarda serata di ieri, poco prima della mezzanotte, un giovane detenuto nel carcere minorile di Treviso ha tentato di togliersi la vita. Il ragazzo, utilizzando i propri jeans come una sorta di cappio, ha compiuto un gesto disperato che ha richiesto l’immediato intervento delle autorità penitenziarie.

Intervento Rapido della Polizia Penitenziaria

La polizia penitenziaria è intervenuta con tempestività, allertando immediatamente il medico presente nella Casa circondariale. Il personale medico, giunto in pochi minuti, ha praticato le manovre di rianimazione urgenti al giovane, stabilizzando temporaneamente le sue condizioni.

Trasferimento d’Urgenza all’Ospedale

Dopo le prime cure sul posto, il giovane è stato trasferito d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Treviso. Attualmente, le sue condizioni sono descritte come molto gravi, sebbene siano ancora presenti segnali vitali come respiro e battito cardiaco.

Identità del Giovane e Contesto

Il giovane coinvolto è un minore straniero non accompagnato, momentaneamente collocato presso il Cpa di Treviso, annesso al carcere minorile. Era stato arrestato in flagranza poco prima del tragico evento. La sua situazione di vulnerabilità, accentuata dalla condizione di detenzione, solleva interrogativi sulla necessità di un supporto psicologico adeguato per i minori non accompagnati nel sistema penale.

Solidarietà e Ringraziamenti

Il capo del Dipartimento Giustizia Minorile, Antonio Sangermano, ha espresso la propria solidarietà al giovane e ha sottolineato la prontezza e professionalità dell’intervento della Polizia Penitenziaria. Sangermano ha evidenziato come due agenti abbiano attuato le prime manovre rianimatorie, contribuendo a salvare la vita del ragazzo.

Riflessioni sul Sistema di Supporto

Questo tragico evento mette in luce le sfide che il sistema penale minorile deve affrontare, in particolare per quanto riguarda la gestione dei minori stranieri non accompagnati. La necessità di un supporto psicologico e sociale adeguato è fondamentale per prevenire gesti estremi e garantire il benessere dei giovani detenuti. L’attenzione si concentra ora sulle misure di sostegno e reinserimento che verranno messe in atto per aiutare il ragazzo una volta superata la fase critica.

Un Grido di Aiuto Silenzioso

Il tentato suicidio di un giovane detenuto straniero non accompagnato è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Oltre alla prontezza dei soccorsi, è fondamentale riflettere sulle cause profonde di tale disperazione e implementare misure preventive efficaci. Il sistema penale minorile deve essere un luogo di riabilitazione e supporto, non di ulteriore marginalizzazione. La società intera è chiamata a interrogarsi sul proprio ruolo nella protezione dei più vulnerabili.

Di veritas

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