La Cina reagisce alle sanzioni dell’UE
Il ministero del Commercio cinese ha annunciato misure restrittive contro due istituti finanziari dell’Unione europea, precisamente le banche lituane Ab Mano Bankas e Uab Urbo Bankas. Questa decisione rappresenta una risposta diretta all’inserimento di due banche cinesi nel 18° pacchetto di sanzioni dell’UE contro la Russia, accusata di aggressione nei confronti dell’Ucraina. La Cina ha definito le sanzioni europee una “grave violazione del diritto internazionale e delle norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali”, esortando l’UE a “correggere le sue pratiche illecite” e a cessare di danneggiare gli interessi cinesi.
Dettagli delle contromisure cinesi
Secondo quanto riportato in una nota ufficiale, “alle organizzazioni e agli individui all’interno del territorio cinese è vietato effettuare transazioni, cooperare e svolgere altre attività con tali banche” lituane. Queste misure, sebbene apparentemente di portata limitata, segnalano una chiara intenzione da parte di Pechino di rispondere alle azioni percepite come ostili da parte dell’UE.
Un gesto simbolico con radici profonde
La scelta di colpire due banche lituane, con le quali la Cina intrattiene scarsi rapporti diplomatici ed economici, suggerisce una forte componente simbolica nella risposta cinese. Le relazioni bilaterali tra Cina e Lituania si sono deteriorate significativamente nel 2021, quando Vilnius ha permesso a Taiwan di aprire un ufficio di rappresentanza con la dicitura ‘taiwanese’ nel nome. Pechino ha interpretato questa mossa come un tentativo di Taiwan, che considera una provincia ribelle, di affermare la propria indipendenza. In seguito a tale evento, la Cina ha richiamato il proprio ambasciatore da Vilnius ed ha espulso l’ambasciatore lituano da Pechino, segnando un punto di rottura nelle relazioni bilaterali.
Implicazioni geopolitiche e commerciali
La decisione della Cina di sanzionare le banche lituane si inserisce in un contesto più ampio di crescente tensione tra Cina e Unione Europea. Le divergenze riguardano una vasta gamma di questioni, dai diritti umani alle pratiche commerciali, fino alle politiche estere. Questa vicenda evidenzia la complessità delle relazioni internazionali e la delicatezza degli equilibri geopolitici, in cui le decisioni economiche possono avere ripercussioni significative sul piano diplomatico.
Riflessioni sulla risposta cinese
La risposta cinese alle sanzioni dell’UE, sebbene mirata e apparentemente simbolica, solleva interrogativi importanti sulle dinamiche del potere economico e politico a livello globale. La scelta di colpire la Lituania, un paese relativamente piccolo, potrebbe essere interpretata come un avvertimento ad altri stati membri dell’UE che intendano sfidare gli interessi cinesi. Resta da vedere se questa escalation porterà a un’ulteriore inasprimento delle relazioni tra Cina e UE, o se le parti troveranno un terreno comune per il dialogo e la cooperazione.
