La Difesa di Scandurra al Tribunale del Riesame

Alessandro Scandurra, componente della Commissione paesaggio del Comune di Milano, ha affidato la sua difesa al legale Giacomo Lunghini durante l’udienza al Tribunale del Riesame. Scandurra è finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica milanese, un caso che ha sollevato interrogativi e acceso il dibattito sulla gestione del territorio e gli interessi in gioco.

Nessuna Prova di Corruzione, Sostiene l’Avvocato Lunghini

L’avvocato Lunghini ha dichiarato con fermezza: “Noi abbiamo dimostrato in modo documentale che non c’è nessun fatto di corruzione”. Ha poi aggiunto che tutti i contratti stipulati tra la società Scandurra Studio e i singoli costruttori erano giustificati da “reali attività che sono state fatte e non sono mai copertura di dazioni”. La difesa insiste sull’assenza di prove concrete di un accordo corruttivo in qualsiasi atto del procedimento.

La Questione dell’Omissione di Astensione

Un altro punto cruciale sollevato dall’inchiesta riguarda l’omessa astensione di Scandurra in determinate situazioni. A tal proposito, l’avvocato Lunghini ha spiegato: “È pacifico che fino al giugno del 2023 il Comune istruiva i membri della commissione rispetto a doversi astenere solo rispetto a propri progetti”. Secondo la difesa, Scandurra ha sempre seguito queste indicazioni, astenendosi dai progetti in cui era direttamente coinvolto e non da quelli altrui.

Implicazioni e Sviluppi Futuri dell’Inchiesta

L’inchiesta sull’urbanistica milanese è ancora in corso e promette ulteriori sviluppi. Le accuse contro Scandurra e le sue controdeduzioni aprono interrogativi importanti sulla trasparenza e la correttezza delle procedure urbanistiche nel capoluogo lombardo. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi futuri per comprendere appieno la portata di questa vicenda e le sue conseguenze sul tessuto urbanistico e sociale della città.

Riflessioni sull’Integrità delle Commissioni Paesaggistiche

Il caso di Alessandro Scandurra solleva questioni cruciali sull’integrità e l’indipendenza delle commissioni paesaggistiche. È essenziale garantire che i membri di tali commissioni agiscano con la massima trasparenza e imparzialità, al fine di tutelare il patrimonio paesaggistico e culturale del nostro paese. La chiarezza delle regole sull’astensione e la loro rigorosa applicazione sono fondamentali per prevenire conflitti di interesse e garantire decisioni giuste ed eque.

Di veritas

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