L’arresto di Manfredi Catella e le accuse di corruzione

Manfredi Catella, fondatore di Coima, si trova attualmente agli arresti domiciliari in seguito a un’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica a Milano. Le accuse principali riguardano una presunta corruzione di Alessandro Scandurra, un professionista che faceva parte dell’organismo comunale incaricato di valutare i progetti di rigenerazione urbana. Secondo l’accusa, Scandurra avrebbe ricevuto incarichi di consulenza retribuiti in cambio di pareri favorevoli ai progetti di Coima.

La ‘fregatura’ del Pirellino: la versione di Catella

Durante l’interrogatorio dello scorso 23 luglio, Catella ha espresso il suo disappunto per l’acquisto della torre Pirelli 39, definendola ‘la più grande fregatura che io abbia mai subito’. Coima aveva acquistato l’edificio per 193 milioni di euro, ma poco dopo l’acquisto, l’allora assessore all’urbanistica, Maran, avrebbe promosso l’Ers (Edilizia Residenziale Sociale) sul Pirellino, imponendo un vincolo che limitava la destinazione d’uso dell’immobile.

Il contenzioso con il Comune di Milano

Catella ha spiegato che Coima si è opposta al vincolo sull’Ers non perché contraria all’edilizia sociale, ma perché riteneva che il Comune avesse cambiato le carte in tavola dopo l’acquisto. ‘È come se uno compra un appartamento e poi uno ti dice: ‘Guarda, quelle due camere le devi affittare gratis”, ha dichiarato Catella. Da questa vicenda è nato un contenzioso legale tra Coima e il Comune di Milano, con una richiesta di risarcimento danni da parte di Coima per 69 milioni di euro.

La negazione delle accuse di corruzione

Catella ha negato categoricamente di aver corrotto Alessandro Scandurra o altri funzionari comunali per ottenere favori nei progetti di Coima. Ha affermato che sarebbe ‘impossibile’ che una società come Coima, con responsabilità verso Cassa Depositi e Prestiti e Intesa San Paolo, possa scegliere i professionisti ‘perché sono nella commissione paesaggistica’. Catella ha ribadito più volte la sua innocenza, sottolineando che non avrebbe motivo di esporsi a una situazione del genere.

Riflessioni sull’inchiesta e le sue implicazioni

L’inchiesta sulla gestione dell’urbanistica a Milano solleva interrogativi importanti sulla trasparenza e l’integrità dei processi decisionali nel settore immobiliare. Le accuse di corruzione, se confermate, minerebbero la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle imprese. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che vengano accertate le responsabilità, garantendo un processo equo e trasparente per tutte le parti coinvolte. La vicenda del Pirellino, al di là delle questioni legali, evidenzia la complessità delle dinamiche urbanistiche e la necessità di una pianificazione attenta e condivisa, che tenga conto degli interessi di tutti gli attori in gioco.

Di veritas

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