Nuovi Attacchi a Jerome Powell e alla Federal Reserve
Donald Trump ha nuovamente attaccato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, definendolo “molto politico” e accusandolo di essere “sempre in ritardo” nel taglio dei tassi d’interesse. In un’intervista a CNBC, Trump ha sottolineato di avere in mente diverse persone in grado di sostituire Powell alla guida della Fed. “Ho quattro nomi in mente”, ha detto il presidente, menzionando Kevin Warsh, ex governatore della Fed, e Kevin Hassett, attuale presidente del Consiglio dei consulenti economici del presidente. Ha escluso il segretario al Tesoro Scott Bessent, affermando che “lo adoro, ma vuole restare al dipartimento”.
Queste dichiarazioni si inseriscono in un quadro di crescente pressione politica sulla Federal Reserve, con Trump che ha ripetutamente espresso il suo disappunto per la politica monetaria della banca centrale, ritenendola un freno alla crescita economica degli Stati Uniti.
Accuse di Manipolazione dei Dati sull’Occupazione
Trump ha anche ribadito le sue critiche all’agenzia per i dati sul lavoro, accusandola di aver rivisto al ribasso la creazione degli impieghi. “È un sistema antiquato ma anche un sistema politicizzato”, ha detto Trump, aggiungendo che “quando Biden era presente i numeri erano gonfiati”. Queste accuse, sebbene non supportate da prove concrete, alimentano ulteriormente il clima di sfiducia verso le istituzioni e i dati economici ufficiali.
La revisione dei dati sull’occupazione è una pratica standard e avviene regolarmente per correggere eventuali errori o imprecisioni nelle stime iniziali. Tuttavia, le accuse di Trump insinuano una manipolazione politica dei dati, sollevando interrogativi sull’integrità del sistema statistico americano.
Minacce di Dazi all’Unione Europea
Il presidente Trump ha anche rivolto minacce all’Unione Europea, affermando che “l’UE ci ha assicurato 600 miliardi di dollari per farci quello che vogliamo”. Trump ha avvertito che se questi fondi non arriveranno, “alzerò i dazi al 35%” per l’Unione Europea. “L’unica ragione per cui gli ho abbassati al 15% è stata questa”, ha sottolineato il presidente.
Queste dichiarazioni rappresentano un’escalation delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. L’imposizione di dazi al 35% avrebbe un impatto significativo sull’economia europea, colpendo settori chiave come l’automotive, l’agroalimentare e il manifatturiero. Una guerra commerciale tra le due potenze economiche potrebbe avere conseguenze negative sull’economia globale.
Implicazioni e Prospettive Future
Le recenti dichiarazioni di Donald Trump delineano un quadro di crescente incertezza economica e politica. Gli attacchi alla Federal Reserve e le minacce di dazi all’Unione Europea potrebbero destabilizzare i mercati finanziari e compromettere la crescita economica globale. È fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi futuri e valutare l’impatto di queste politiche sull’economia internazionale.
