Una nomina all’insegna dell’innovazione
Il Teatro Pirandello di Agrigento si prepara ad accogliere una nuova era sotto la guida di Roberta Torre, regista e autrice di spicco nel panorama culturale italiano. La nomina, proposta dal direttore generale Salvo Prestia, è stata ufficialmente ratificata dal consiglio d’amministrazione della Fondazione, presieduto da Alessandro Patti e composto da Gaetano Airò, Giulio Cinque, Andrea Cirino e Giuseppe Miccichè.
La visione di Roberta Torre per il Pirandello
La direzione artistica di Roberta Torre si concentrerà sulla “contaminazione di linguaggi”, unendo teatro, musica, cinema e arti visive per promuovere nuove drammaturgie. L’obiettivo è trasformare il teatro in un “luogo d’incontro tra comunità locali, artisti emergenti e pubblico internazionale”. Patti sottolinea l’importanza della “riscoperta e reinterpretazione dell’opera pirandelliana”, integrando multimedialità, periferie culturali e voci marginali. Il Teatro Pirandello, sotto la sua guida, promette di “pulsare, sorprendere, emozionare”.
Un ritorno alle origini per la regista
Roberta Torre ha espresso il suo entusiasmo per l’incarico, definendo il Teatro Pirandello di Agrigento “uno straordinario patrimonio italiano”. La regista si è detta “onorata e felice” di far parte di questa istituzione e ha sottolineato l’importanza di tornare a lavorare in Sicilia, dove è “artisticamente nata”. Il suo impegno è rivolto soprattutto alle nuove generazioni, con l’obiettivo di includerle significativamente nel panorama culturale.
Prossimi passi: la stagione teatrale 2025-2026
Roberta Torre è già al lavoro per definire i dettagli della stagione teatrale 2025-2026, che verrà presentata al Teatro Pirandello il 12 Agosto alle 11. L’attesa è alta per scoprire le novità e le scelte artistiche che caratterizzeranno il suo mandato, con la promessa di un teatro innovativo, inclusivo e capace di dialogare con il territorio e con il mondo.
Un nuovo capitolo per la cultura agrigentina
La nomina di Roberta Torre rappresenta un’opportunità significativa per il Teatro Pirandello e per la città di Agrigento. La sua visione artistica, incentrata sulla contaminazione e sull’innovazione, potrebbe portare una ventata di freschezza e attrarre un pubblico più ampio e diversificato. Sarà interessante osservare come la regista saprà reinterpretare il patrimonio pirandelliano e valorizzare le risorse culturali del territorio, aprendo nuove prospettive per il futuro del teatro.
