L’ordine esecutivo di Trump e le nuove tariffe
L’ex presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone nuove tariffe doganali a una vasta gamma di Paesi. Le nuove tariffe variano notevolmente, con la Siria che affronta l’aliquota più alta, raggiungendo il 41%. Questo provvedimento segna un’ulteriore escalation nella politica commerciale protezionistica dell’amministrazione Trump.
Stabilità per UE e Gran Bretagna
Nonostante l’imposizione di nuove tariffe a livello globale, l’accordo bilaterale tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, raggiunto in Scozia, sembra reggere. Le tariffe per l’UE rimangono al 15%, come concordato tra Trump e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Anche i dazi sulla Gran Bretagna rimangono stabili al 10%, indicando una volontà di mantenere relazioni commerciali stabili con questi partner chiave.
Modifiche rispetto all’annuncio iniziale
Rispetto all’annuncio del 2 aprile, ci sono state alcune modifiche nelle percentuali dei dazi. La Svizzera sarà colpita da una tariffa del 39%, un aumento rispetto a quanto inizialmente previsto. Al contrario, Taiwan vedrà una riduzione dei dazi al 20%. Queste modifiche suggeriscono una ricalibrazione della strategia commerciale, potenzialmente influenzata da negoziazioni diplomatiche o considerazioni economiche specifiche per ciascun Paese.
Aumento significativo per il Canada
I dazi sui beni canadesi hanno subito un aumento significativo, passando dal 25% al 35%. La Casa Bianca ha motivato questa decisione come una risposta alla “continua inazione e alle ritorsioni del Canada”. L’amministrazione Trump ha dichiarato che questo aumento è necessario per affrontare efficacemente l’emergenza attuale. Questa mossa potrebbe inasprire ulteriormente le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Canada.
Implicazioni e prospettive future
L’imposizione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump solleva interrogativi sulle future dinamiche del commercio internazionale. Mentre alcuni accordi bilaterali sembrano mantenere una certa stabilità, l’aumento delle tariffe per Paesi come Svizzera e Canada potrebbe portare a ritorsioni e tensioni commerciali. Sarà fondamentale monitorare come questi sviluppi influenzeranno l’economia globale e le relazioni diplomatiche tra le nazioni coinvolte.
