Arrestato Michelangelo Corica: l’accusa di omicidio

La Polizia di Stato di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Michelangelo Corica, DJ sessantenne di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), con l’accusa di omicidio. Corica è indagato per la morte di Raisa Kiseleva, badante russa di 75 anni, il cui corpo è stato rinvenuto nel torrente Longano lo scorso 12 luglio. L’ordinanza è stata emessa dal GIP su richiesta della Procura.

La ricostruzione degli inquirenti: una caduta fatale nel torrente Longano

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 7 luglio Corica avrebbe invitato Raisa Kiseleva a seguirlo nella sua abitazione. La donna, seduta sul muretto di cinta dell’argine del torrente, si sarebbe rifiutata. La polizia ipotizza che “l’uomo avrebbe avuto un contatto con lei che, in relazione alla condizione di precario equilibrio, avrebbe determinato la sua caduta nell’alveo del torrente, e di conseguenza la morte”.

Omesso soccorso: l’aggravante che ha portato all’arresto

Un elemento chiave nell’indagine è l’omissione di soccorso. Gli inquirenti sostengono che Corica, dopo la caduta della donna nel torrente, non avrebbe prestato alcun aiuto alla badante, che sarebbe stata ancora in vita in quel momento. L’uomo si sarebbe allontanato dal luogo, causando la morte di Raisa Kiseleva, il cui cadavere è stato ritrovato solo alcuni giorni dopo.

Le indagini proseguono per chiarire tutti gli aspetti della vicenda

Le indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Procura di Messina, sono ancora in corso per chiarire tutti gli aspetti della vicenda e accertare con precisione le dinamiche che hanno portato alla morte di Raisa Kiseleva. L’arresto di Michelangelo Corica rappresenta un importante passo avanti per la giustizia, ma la verità completa dovrà emergere nel corso del processo.

Riflessioni su un tragico evento

La vicenda dell’omicidio di Raisa Kiseleva è un triste esempio di come un gesto impulsivo possa avere conseguenze devastanti. L’omissione di soccorso, in particolare, aggrava la posizione dell’indagato e solleva interrogativi sulla sua umanità. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi del processo per comprendere appieno le responsabilità e garantire giustizia alla vittima.

Di veritas

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