Un tributo al cinema italiano

Oliver Stone, ospite d’onore al Marateale, ha espresso la sua profonda ammirazione per il cinema italiano, citando film iconici come ‘Novecento’ e ‘La Dolce Vita’ come pietre miliari nella sua formazione artistica. “Ho visto Novecento almeno sei volte, La Dolce Vita di Fellini a 14 anni al cinema con mia madre è stato il mio battesimo, Il caso Mattei di Francesco Rosi mi ha aperto gli occhi su quello che volevo fare: io sono stato segnato dal cinema italiano”, ha dichiarato Stone, accolto da una standing ovation al teatro sul mare del Santavenere.

Ricordi e bilanci di una carriera straordinaria

In un momento di riflessione sulla sua carriera, Stone ha presentato la sua autobiografia, ‘Cercando la luce’, un racconto intimo dei suoi primi 40 anni, segnati da esperienze intense come il divorzio dei genitori, l’insegnamento in Vietnam e il servizio militare durante la guerra. Il regista ha ricordato l’importanza dell’incontro con Martin Scorsese alla NY University Film School, che lo ha incoraggiato a realizzare film personali e autentici. “Mi disse: ‘il tuo primo film fallo il più personale possibile’ e quando vide quel primo corto che raccontava di un veterano del Vietnam, Last Year in Viet Nam, era il 1971 mi disse ‘è nato un regista’”.

Dalle difficoltà al successo: la svolta di ‘Platoon’

Stone ha condiviso le difficoltà incontrate all’inizio della sua carriera, tra fallimenti e frustrazioni, fino alla realizzazione di ‘Salvador’ e, soprattutto, ‘Platoon’, il film che ha segnato la svolta. “Alla fine con pochissimo budget feci Salvador e non fu un successo, faticai moltissimo per arrivare al film che fu per me la svolta di una carriera ossia Platoon”, ha rivelato. Il regista ha sottolineato l’importanza della ricerca della verità e dell’indagine come elementi chiave del suo stile cinematografico.

Progetti futuri e riflessioni politiche

Stone ha accennato a un nuovo progetto in preparazione e alla seconda parte della sua autobiografia, che racconterà i suoi secondi 40 anni, tra aneddoti, insegnamenti e l’ossessione per il cinema. Il regista ha ribadito il suo antimilitarismo e ha commentato le complesse relazioni tra Stati Uniti e Russia, sottolineando che risalgono a prima dell’era Trump. Infine, ha affermato che il suo rapporto con il suo paese è in una fase di miglioramento.

L’eredità di un cineasta impegnato

Oliver Stone, con la sua profonda ammirazione per il cinema italiano e la sua riflessione sulla propria carriera, ci ricorda l’importanza di un cinema impegnato, che indaga la realtà e stimola la riflessione critica. La sua testimonianza è un invito a non dimenticare il potere del cinema come strumento di conoscenza e cambiamento.

Di euterpe

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