Un compleanno speciale: il centenario di Andrea Camilleri

Il prossimo primo settembre segnerà il centenario della nascita di Andrea Camilleri, uno degli scrittori italiani più amati e prolifici del nostro tempo. Per celebrare questa ricorrenza, la casa editrice Castelvecchi ha meritoriamente riportato in libreria l’intervista intitolata ‘Di pianeti e di uomini’, un dialogo intimo e senza filtri tra Camilleri e il giornalista e scrittore Francesco De Filippo, avvenuto nel 2011.

Un dialogo senza tempo: Camilleri oltre lo stereotipo

Francesco De Filippo, nell’introduzione al libro, sottolinea come, a distanza di quasi quindici anni, rileggere quelle pagine susciti sentimenti contrastanti. Da un lato, sembra di ascoltare echi di un passato lontano, dall’altro, le riflessioni di Camilleri su temi come il climate change, i conflitti, la precarietà economica e un generale senso di imminente catastrofe risuonano ancora oggi con sorprendente attualità. Camilleri, infatti, si rivela un pensatore profondo, capace di andare oltre l’immagine stereotipata dello scrittore di successo legato al suo celebre commissario Montalbano e alla Sicilia pittoresca dei suoi romanzi.

Un intellettuale poliedrico: filosofo, scienziato e cittadino del mondo

In ‘Di pianeti e di uomini’, Camilleri affronta temi complessi e attuali, spaziando dalla politica (con riflessioni su Putin e la destra italiana) all’intelligenza artificiale, dal capitalismo esasperato al futuro incerto del nostro pianeta. Emerge un Camilleri straordinariamente colto, per nulla incline alla saggezza convenzionale, ma animato da un inesauribile ottimismo della volontà e da un forte senso di responsabilità verso il mondo che ci circonda. Un cittadino del mondo consapevole della fragilità del nostro tempo, ma determinato a impegnarsi per un futuro migliore.

Il lascito di un maestro: speranza nelle nuove generazioni

Alla domanda di De Filippo su quale sia il suo lascito, Camilleri risponde con la lucidità e la profondità che lo contraddistinguono: ‘Da quando non vedo, tutto mi è più chiaro: vorrei morire sapendo di lasciare i miei figli, nipoti e pronipoti in un mondo di pace. Spero molto nelle generazioni giovani’. Una speranza che si unisce alla consapevolezza della caducità della vita e della memoria, come dimostra la sua affermazione sulla morte: ‘Non mi fa paura… Non c’è niente e niente di me resterà, sarò dimenticato, come sono stati dimenticati scrittori molto più grandi’. Parole che, lungi dall’essere un segno di pessimismo, testimoniano la grandezza di un uomo che ha saputo guardare in faccia la realtà senza mai perdere la fiducia nell’umanità.

Un invito alla riflessione

La ripubblicazione di ‘Di pianeti e di uomini’ è un’occasione preziosa per riscoprire un Andrea Camilleri inedito, un intellettuale impegnato e un pensatore acuto capace di illuminare il nostro presente con la sua saggezza e la sua umanità. Un libro che invita alla riflessione e all’azione, soprattutto in un momento storico così complesso e incerto.

Di euterpe

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