Un addio commosso a Lu
La piccola località di Lu, in provincia di Alessandria, si è stretta attorno alla famiglia di Sergio Viganò, scomparso all’età di 84 anni dopo una malattia. I funerali, celebrati in un clima di profonda commozione, hanno visto la partecipazione di numerose figure di spicco del calcio italiano, a testimonianza del ruolo centrale che il ‘Viga’ ha ricoperto nel corso della sua lunga carriera.
Mancini: ‘Un fratello maggiore, un pezzo del nostro cuore’
Tra i presenti, particolarmente toccanti le parole di Roberto Mancini, ex commissario tecnico della Nazionale e icona della Sampdoria scudettata. “Il ‘Viga’ era una persona buona, speciale per me e per tutti noi”, ha dichiarato Mancini. “Siamo stati insieme talmente tanti anni che lo considero un fratello maggiore. Lascia tanto, perché persone come lui non se ne trovano. Il suo lavoro lo conosceva alla perfezione, penso sia stato il più grande massaggiatore del mondo. Non solo per me, ce ne sono tanti di giocatori che non sarebbero andati avanti senza il ‘Viga’. Abbiamo vinto tante cose insieme, ma anche per merito suo. E’ un pezzo del nostro cuore che se ne va, purtroppo”.
Un pioniere della massofisioterapia nel calcio
Sergio Viganò non è stato semplicemente un massaggiatore, ma un vero e proprio pioniere della massofisioterapia nel calcio italiano. La sua competenza, la sua dedizione e la sua umanità lo hanno reso una figura imprescindibile per generazioni di calciatori, che si sono affidati alle sue mani esperte per recuperare dagli infortuni e mantenere la forma fisica ottimale. Il ‘Viga’ ha saputo costruire un rapporto di fiducia e stima reciproca con gli atleti, diventando un punto di riferimento non solo professionale, ma anche umano.
Un’eredità di professionalità e umanità
La scomparsa di Sergio Viganò lascia un vuoto incolmabile nel mondo del calcio. La sua eredità, fatta di professionalità, competenza e umanità, continuerà a ispirare le nuove generazioni di massofisioterapisti. Il suo nome resterà indissolubilmente legato ai successi di tanti campioni e alle vittorie di squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano.
Un tributo al lavoro silenzioso dietro le quinte
La figura di Sergio Viganò ci ricorda l’importanza del lavoro silenzioso e spesso poco celebrato di chi opera dietro le quinte nel mondo dello sport. Il suo esempio ci invita a valorizzare il contributo di tutti coloro che, con passione e dedizione, contribuiscono al successo degli atleti e delle squadre, anche se non salgono sul podio o non finiscono sulle prime pagine dei giornali.
