Un Rigoletto di Malavitosi in un Luna Park Abbandonato
Il 19 luglio prossimo, l’Arena Sferisterio riaprirà le sue porte per accogliere il 61° Macerata Opera Festival con una riproposizione audace e provocatoria del Rigoletto di Giuseppe Verdi. Il regista Federico Grazzini, già acclamato per le sue interpretazioni del 2015 e del 2019, riporterà in scena la sua visione pulp dell’opera, ambientandola in un luna park dismesso. Questo spazio, per Grazzini, non è solo un luogo fisico, ma un vero e proprio perimetro simbolico del degrado morale che permea i protagonisti della storia, trasformati in figure malavitose contemporanee, violente e brutali.
“Non per provocare, ma per interessare e commuovere”, afferma Grazzini in un’intervista all’ANSA, sottolineando come i capolavori dell’opera lirica non debbano essere considerati “lettera morta”, ma strumenti potenti per indurre il pubblico a riflettere sul presente.
La Trama Intramontabile di Tradimento e Vendetta
Tratta dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse e adattata in libretto da Francesco Maria Piave, la vicenda di Rigoletto si svolge nella Mantova del XVI secolo. Al centro della storia troviamo il Duca, un uomo di potere che, supportato dai suoi cortigiani, abusa del suo status per sedurre le donne, tra cui la giovane figlia del Conte di Monterone. Quest’ultimo, oltraggiato, giura vendetta non solo contro il Duca, ma anche contro Rigoletto, il deforme buffone di corte.
Rigoletto, a sua volta, è un padre amorevole e ossessivamente protettivo nei confronti di sua figlia Gilda. Nonostante le sue precauzioni, Gilda si innamora di un giovane che si rivela essere il Duca travestito. Ingannati, i cortigiani rapiscono Gilda, credendola l’amante di Rigoletto, e la consegnano al Duca, che la seduce. Scoperto l’inganno, Rigoletto assolda Sparafucile per assassinare il Duca, ma Gilda, in un atto di supremo sacrificio, si fa uccidere al suo posto per salvare l’uomo che ama.
Un Luna Park come Specchio della Deformità Morale
Grazzini spiega la sua scelta del luna park come ambientazione: “Rigoletto è un giullare, un clown, e l’immagine del suo ghigno campeggia in alto sulla scena per identificare simbolicamente la sua deformità morale”. L’allestimento, quindi, non è casuale, ma un’esplicita metafora della corruzione e della mancanza di moralità che permeano la società rappresentata nell’opera.
Il regista sottolinea come l’opera ci insegni che non può esistere una netta separazione tra una sfera privata, dove regnano l’amore e la moralità, e una sfera pubblica in cui tutto è lecito. Rigoletto, secondo Grazzini, è un monito ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni, un tema quanto mai attuale.
La scena sarà dominata da elementi di degrado: tendoni sbiaditi, insegne luminose fulminate, un botteghino abbandonato, un furgoncino malmesso, una roulotte fatiscente e qualche panchina arrugginita.
Nuove Voci per un Classico Rivisitato
Nonostante l’impianto scenico rimanga sostanzialmente invariato rispetto alle precedenti edizioni, Grazzini anticipa che la vera differenza sarà data dall’interpretazione dei cantanti. In particolare, si aspetta molto dai talenti stranieri, meno vincolati dai cliché e dagli errori drammaturgici che spesso affliggono le rappresentazioni di opere così frequentemente messe in scena.
Inoltre, il regista si dice fiducioso nella capacità dei giovani interpreti, cresciuti con il cinema e le serie TV, di portare una dinamicità inedita ai loro ruoli, creando un dialogo più coerente tra azione e musica.
Sul palco, sotto la direzione di Jordi Bernacer e con la Form, si esibiranno Nikoloz Lagvilava e Damiano Salerno (Rigoletto), Ivan Magrì (Duca di Mantova), Ruth Iniesta (Gilda), Luca Park (Sparafucile), Carlotta Vichi (Maddalena), Alexandra Meteleva (Giovanna) e Alberto Comes (Monterone).
Le scene sono curate da Andrea Belli, i costumi da Valeria Donata Bettella. Parteciperà il Coro Lirico Marchigiano ‘V. Bellini’.
Un’Opera che Sfida il Tempo
La riproposizione del Rigoletto di Grazzini all’Arena Sferisterio non è solo un evento culturale, ma un’occasione per riflettere su temi universali come il potere, la corruzione, l’amore e il sacrificio. L’ambientazione in un luna park dismesso, pur potendo apparire audace, serve a rendere ancora più palpabile il degrado morale che affligge i personaggi, invitando il pubblico a confrontarsi con le proprie responsabilità e con le zone d’ombra della società contemporanea. La scelta di puntare su giovani talenti e voci internazionali promette un’interpretazione fresca e dinamica di un classico intramontabile.
