Un Approccio Femminile e Femminista al Capolavoro Verdiano
Dal 19 luglio, il Caracalla Festival ospita una nuova produzione de ‘La Traviata’ di Giuseppe Verdi, con la direzione musicale di Francesco Lanzillotta e un cast di interpreti guidato da Corinne Winters nel ruolo di Violetta. La particolarità di questa edizione risiede nella regia di Sláva Daubnerová, figura di spicco del teatro sperimentale slovacco, che propone una lettura profondamente femminista dell’opera.
Daubnerová, nota per la sua analisi incisiva della femminilità, è stata invitata dal direttore artistico del Festival, Damiano Michieletto, a reinterpretare questo titolo iconico, fortemente incentrato sulla figura femminile. La regista slovacca, al suo debutto in Italia, offre una visione cruda e senza compromessi della storia di Violetta, una donna ‘caduta’ nella società del XIX secolo.
Il Corpo e la Psiche di Violetta al Centro della Scena
Secondo Daubnerová, il corpo martoriato di Violetta è la chiave per comprendere la sua psiche devastata. La regista spiega: ‘Il corpo distrutto di Violetta è una metafora della sua psiche, devastata dall’abuso sessuale infantile e dai successivi anni di prostituzione, che è diventata per lei un mezzo di sopravvivenza istintiva’.
L’opera, basata sulla storia vera di Alphonsine Plessis, una giovane donna francese venduta dal padre e costretta a prostituirsi, esplora il tema della decadenza e dello stigma sociale. Violetta, l’archetipo della donna ‘caduta’, è raccontata dalla sua prospettiva, mettendo in luce la solitudine e la sofferenza causate dalla malattia e dalla prostituzione.
La messinscena include momenti surreali, che riflettono il delirio premorte di Violetta, e analizza il rapporto tra eros e thanatos, con l’amore per Alfredo visto come un ultimo tentativo di sfuggire alla morte.
Un Linguaggio Scenico Potente e Autonomo
Sláva Daubnerová porta in Italia il suo linguaggio teatrale potente e autonomo, svincolato da etichette. Considerata una pioniera nell’analisi del tema della femminilità, la regista ha già riletto in chiave femminista altre opere, come ‘Manon Lescaut’ di Puccini, ‘La forza del destino’ di Verdi e ‘La piccola volpe astuta’ di Janáček.
In questa nuova produzione dell’Opera di Roma, Daubnerová è affiancata da Alexandre Corazzola per le scene, Kateřina Hubená per i costumi, Ermanno Sbezzo per le coreografie e Alessandro Carletti per le luci. Il Corpo di Ballo della Fondazione, diretto da Eleonora Abbagnato, è parte integrante dello spettacolo, così come il Coro diretto da Ciro Visco.
Un Cast di Interpreti di Alto Livello
Corinne Winters, vincitrice dell’Oper! Award 2025 come ‘miglior cantante femminile’, torna a Roma nel ruolo di Violetta, dopo i successi di ‘Suor Angelica’, ‘Dialogues des Carmelites’ e ‘Káťa Kabanová’. Alfredo è interpretato da Piotr Buszewski, che ha debuttato con l’Opera di Roma lo scorso anno. Luca Micheletti, cantante, attore e regista, è Germont.
Nelle repliche del 1 e 3 agosto, Violetta è interpretata da Hasmik Torosyan, Alfredo da Oreste Cosimo. Il 27 luglio e il 2 agosto, Germont è interpretato da Gustavo Castillo. Le repliche sono in programma il 23 e 27 luglio, il 1, 2 e 3 agosto.
Una Traviata che Fa Riflettere
La Traviata di Sláva Daubnerová promette di essere un’esperienza teatrale intensa e stimolante. La regista non si limita a riproporre un classico, ma lo reinterpreta alla luce di una sensibilità contemporanea, offrendo una riflessione profonda sulla condizione femminile e sullo stigma sociale. La scelta di concentrarsi sul trauma e sulla solitudine di Violetta rende l’opera ancora più toccante e attuale, invitando il pubblico a interrogarsi sulle dinamiche di potere e sulle conseguenze della violenza di genere.
