Il Teatro Povero di Monticchiello: una tradizione di impegno sociale e culturale
Nato negli anni ’60, il Teatro Povero di Monticchiello è un progetto unico che coinvolge l’intera comunità del borgo toscano nella creazione di spettacoli che affrontano temi cruciali per la società. Ogni anno, gli abitanti si trasformano in attori per portare in scena autodrammi che stimolano la riflessione e il dibattito.
‘La casa silente’: uno sguardo distopico sul futuro demografico europeo
L’autodramma del 2025, intitolato ‘La casa silente’, ci trasporta nel 2059, in un’Europa segnata da una grave crisi demografica. La popolazione è invecchiata, le famiglie sono scomparse e il lavoro umano è stato sostituito dall’automazione. I borghi come Monticchiello sono abitati da pochi anziani, mentre il resto è stato venduto a ricchi stranieri, trasformando i centri storici in lussuose attrazioni turistiche.
Un’indagine sul senso del passato e la ricerca di un futuro collettivo
‘La casa silente’ invita a riflettere sul valore del passato e sulla capacità di progettare il futuro. In questo scenario distopico, la scomparsa di un anziano accumulatore seriale innesca una serie di eventi che portano i protagonisti a riscoprire un senso collettivo perduto, aprendo uno spiraglio verso un modo diverso di ricostruire la propria identità e la comunità.
Dettagli dello spettacolo
Lo spettacolo debutterà il 26 luglio e sarà in scena fino al 14 agosto (escluso il 28 e il 29 luglio e il 4 agosto). Come sempre, l’autodramma è ideato, discusso e recitato dagli abitanti di Monticchiello.
Un monito sul futuro e un invito alla riflessione
L’autodramma ‘La casa silente’ del Teatro Povero di Monticchiello offre uno spunto di riflessione importante sul futuro demografico dell’Europa e sulle conseguenze della perdita di identità e del senso di comunità. La rappresentazione, ambientata in un futuro distopico, ci invita a interrogarci sul valore del passato e sulla necessità di costruire un futuro collettivo basato sulla solidarietà e sulla partecipazione.
