La Protesta al Liceo Bagatta

Un gesto di protesta ha scosso il liceo Bagatta di Desenzano del Garda, nel Bresciano, durante gli esami di maturità. Enea, uno studente dell’istituto, ha rifiutato di sostenere l’esame orale come forma di dissenso nei confronti del governo e del sistema scolastico italiano. La notizia, riportata dai quotidiani locali, ha rapidamente acceso il dibattito sull’istruzione e sulle politiche governative in materia.

Le Motivazioni dello Studente

Enea, identificato come attivista del Fronte della Gioventù Comunista, ha spiegato le ragioni del suo gesto in un’intervista a Radio Onda d’Urto, emittente antagonista bresciana. Secondo quanto dichiarato, la decisione di non sostenere l’orale è maturata a seguito della valutazione delle prove scritte. Lo studente ha espresso insoddisfazione per il voto ottenuto alla prima prova, ritenendolo non rappresentativo del suo percorso scolastico. Ha inoltre sottolineato la difficoltà della seconda prova, pur riconoscendone la coerenza con il proprio percorso di studi in scienze umane. La scelta di non presentarsi all’orale risale al 24 giugno, “ben prima che diventasse un caso mediatico”, evidenziando la natura ponderata e non impulsiva della sua azione.

Critiche al Sistema Scolastico e all’Alternanza Scuola-Lavoro

Uno dei punti centrali della protesta di Enea riguarda l’alternanza scuola-lavoro, considerata dallo studente un’esperienza che “serve per togliere spazio alla crescita personale e rendere gli studenti dei lavoratori ubbidienti”. Questa critica si inserisce in un contesto più ampio di contestazione del sistema scolastico, ritenuto responsabile di limitare lo sviluppo individuale degli studenti a favore di una preparazione orientata al mondo del lavoro. Enea ha precisato che le responsabilità di questa situazione non sono da attribuire esclusivamente all’attuale governo, ma a una continuità di politiche che affonda le radici nelle riforme scolastiche precedenti.

Responsabilità Politiche Trasversali

«Non do tutte le responsabilità a questo governo di estrema destra, la riforma Valditara è in linea con la riforma della Buona Scuola di Renzi quindi la responsabilità ricade su tutto lo spettro politico parlamentare», ha dichiarato Enea. Questa affermazione evidenzia una visione critica che trascende le divisioni politiche tradizionali, puntando il dito contro un sistema che, a suo dire, perpetua dinamiche di sfruttamento e limitazione della libertà individuale all’interno del percorso scolastico.

Riflessioni sul Dissenso Giovanile e il Sistema Scolastico

La protesta di Enea al liceo Bagatta solleva importanti interrogativi sul ruolo della scuola nella società contemporanea e sulla capacità del sistema scolastico di rispondere alle esigenze e alle aspirazioni degli studenti. Il gesto di dissenso, sebbene individuale, rappresenta una voce di critica verso un modello educativo percepito come troppo orientato al mercato del lavoro e poco attento alla crescita personale e alla formazione di cittadini consapevoli. È fondamentale che le istituzioni scolastiche e politiche ascoltino queste voci e promuovano un dialogo aperto e costruttivo per migliorare l’istruzione e garantire un futuro migliore per le nuove generazioni.

Di veritas

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