Una tappa insidiosa riapre il Tour

Dopo il giorno di riposo, il Tour de France 2025 è ripartito con una frazione breve ma ricca di insidie, con partenza e arrivo a Tolosa. L’undicesima tappa ha visto il trionfo del norvegese Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), che ha superato al fotofinish il suo compagno di fuga Mauro Schmid. La rimonta di Mathieu van der Poel si è fermata al terzo posto.

Healy conserva la maglia gialla, Pogacar cade ma non perde terreno

L’irlandese Ben Healy (Ef Education) è riuscito a difendere la maglia gialla conquistata lunedì, mentre il campione sloveno Tadej Pogacar ha rischiato grosso a causa di una caduta nelle fasi finali della tappa. Fortunatamente, Pogacar è riuscito a rialzarsi e a raggiungere il gruppo dei migliori, che lo hanno sportivamente aspettato, evitando così di perdere posizioni in classifica.

Un percorso mosso che scombina i piani dei velocisti

La tappa, inizialmente indicata come ‘pianeggiante’, doveva concludersi con un arrivo in volata. Tuttavia, le cinque piccole salite disseminate lungo il percorso di 156 chilometri hanno favorito l’azione dei fuggitivi, scombinando i piani dei velocisti. Jonas Abrahamsen, trentenne, ha riportato la Norvegia alla vittoria di tappa al Tour de France dopo cinque anni, un successo meritato considerando il suo ruolo attivo nell’azione d’attacco iniziale, insieme a Mauro Schmid e all’italiano Davide Ballerini.

La fuga decisiva e il rispetto nel gruppo

I fuggitivi non hanno mai accumulato un vantaggio significativo, ma le azioni alle loro spalle li hanno protetti fino allo strappo della Cote de Pech David, una salita breve ma con pendenze che raggiungono il 20%. In questo punto, Davide Ballerini ha perso contatto, mentre Mathieu van der Poel ha tentato un inseguimento, arrivando però troppo tardi per raggiungere i primi due. Il gruppo con la maglia gialla e Pogacar è giunto al traguardo con un ritardo di tre minuti e mezzo. Nonostante la caduta di Pogacar, che aveva anche subito un problema alla catena, né Healy né gli altri rivali in classifica, Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, hanno cercato di approfittare della situazione, dimostrando grande sportività.

Le dichiarazioni di Healy e l’attesa per la tappa pirenaica

Ben Healy ha commentato l’episodio della caduta di Pogacar, sottolineando l’importanza del rispetto tra i corridori: “Ci vuole rispetto tra noi corridori – ha detto Healy – e Pogacar è caduto in un punto della tappa dove non ci aspettavamo di creare distacchi. Quando ce ne siamo accordi ho parlato con Jonas, che mi ha detto ‘l’aspettiamo’ e ci siamo trovati tutti d’accordo. Penso che avrebbero fatto lo stesso con me”. L’attenzione è ora rivolta alla tappa pirenaica di domani, da Auch a Hautacam, con arrivo in vetta dopo due salite impegnative. I distacchi in classifica rimangono contenuti, con Pogacar a 29 secondi da Healy, Evenepoel a 1’26” e Vingegaard a 1’46”.

Un gesto di sportività che onora il ciclismo

La decisione del gruppo di attendere Pogacar dopo la sua caduta è un esempio di fair play che va oltre la competizione. In un mondo sportivo spesso dominato dalla ricerca della vittoria a tutti i costi, gesti come questo ricordano che il rispetto e la solidarietà sono valori fondamentali, capaci di elevare lo spirito del ciclismo e di renderlo ancora più appassionante.

Di nike

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